Opzione donna 2017: come funziona la pensione anticipata delle lavoratrici donne? Tutto quello che c’è da sapere, beneficiari e novità.
Con la riforma delle pensioni è stata approvata l’estensione di Opzione donna, il regime sperimentale in vigore già da qualche anno che consente alle lavoratrici donne in possesso dei requisiti richiesti di andare in pensione anticipata accettando una decurtazione dell’assegno pensionistico.
A partire dal 2017, dunque, anche le lavoratrici nate nell’ultimo trimestre del 1958 in possesso dei requisiti richiesti per accedere al regime potranno scegliere di andare in pensione anticipata.
Ricordiamo che scegliendo di accedere alla pensione anticipata usufruendo di Opzione donna, l’assegno pensionistico sarà calcolato esclusivamente con il metodo retributivo.
Di seguito tutto quello che c’è da sapere su Opzione donna 2017: novità, beneficiari e calcolo dell’importo.
Opzione donna 2017: le novità in arrivo
La novità più grande, come abbiamo già avuto modo di accennare, riguarda l’estensione della platea dei destinatari del regime sperimentale. Con la riforma delle pensioni, infatti, è stata estesa anche alle lavoratrici nate nell’ultimo trimestre del 1958 la possibilità di andare in pensione anticipata usufruendo di Opzione donna, purché abbiano versato almeno 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2015. L’estensione riguarda sia le lavoratrici dipendenti che le dipendenti pubbliche, e anche le autonome che potranno andare in pensione anticipata al raggiungimento dei 58 anni di età.
Non è stato prorogato, invece, il termine entro cui maturare i requisiti richiesti: potrà accedere al regime sperimentale solo chi avrà accumulato 35 anni di contribuzione tassativamente entro il 31 dicembre 2015.
Nessuna novità, inoltre, per quanto riguarda gli incrementi dovuti alle aspettative di vita ai fini dell’accesso alla pensione e la finestra mobile.
Secondo i calcoli, dunque, l’ultima lavoratrice inclusa nella misura, nata il 31 dicembre del 1958, maturerà il diritto il 31 luglio 2016 e potrà andare in pensione a partire dal 1° agosto 2017.
Opzione donna 2017: calcolo dell’importo
Opzione donna consente un bell’anticipo sulla pensione ma, di contro, chi decide di accedere al regime sperimentale, subisce una decurtazione dell’assegno pensionistico.
Le lavoratrici donne che decideranno di andare in pensione anticipata con Opzione donna, infatti, riceveranno un assegno pensione calcolato esclusivamente con il metodo contributivo. La riduzione dell’importo è maggiore se la lavoratrice ha almeno 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995. Tuttavia grazie ad Opzione donna gli anni di anticipo sull’uscita dal lavoro possono andare da sette a otto considerando che l’età pensionabile per la pensione di vecchiaia nel 2017 è fissata a 66 anni e 7 mesi nel pubblico impiego e a 65 anni e 7 mesi quelle del settore privato.
Opzione donna 2017: le alternative
Le lavoratrici donne che desiderano andare in pensione anticipata nel 2017 possono valutare anche delle alternative a Opzione donna. A partire dal 1° maggio, infatti, sarà possibile anche usufruire dell’Ape (anticipo pensionistico) sia nella versione classica che nella versione social. In questo caso, tuttavia, è richiesto come requisito il raggiungimento dei 63 anni di età.
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