Dalle ceneri della pandemia nascerà un sistema economico improntato sull’ecosostenibilità. E un settore, secondo l’organizzazione belga GWEC, potrebbe avere notevoli effetti sui volumi occupazionali: quello dell’energia eolica.
C’è un settore che a fine pandemia, ora che le riaperture sembrano alle porte, potrebbe rimpolpare i volumi occupazionali, arrivando ad aumentare i posti di lavoro di 3,3 milioni di unità nell’arco dei prossimi 5 anni: quello dell’energia eolica.
A dirlo il Global Wind Energy Council (GWEC), organizzazione belga istituita nel 2005 per dare voce alle istanze dell’industria e rafforzare la candidatura dell’energia eolica come una delle fonti prioritarie del futuro, nel post-combustibili fossili.
Energia eolica, verso un boom dei posti di lavoro
I numeri snocciolati dal GWEC riguardano tutti i livelli dell’industria, dai ruoli nei segmenti onshore e offshore alla value chain. Le professionalità più ricercate saranno quelle specializzate nell’installazione, nella costruzione, nella pianificazione e nello sviluppo delle tecnologie volte a sfruttare l’energia eolica.
Forza lavoro che, secondo il GWEC, contribuirà a conseguire gli obiettivi di breve e medio termine del settore, come il ritocco al rialzo di 470 gigawatts (GW) della capacità onshore e offshore delle turbine eoliche tra il 2021 e il 2025. I dati, spiega l’organizzazione belga, si basano sulle stime di crescita dell’industria formulate dal GWEC Market Intelligence.
Del resto, Joyce Lee, Head of Policy and Projects del GWEC, ha sottolineato che la transizione energetica “dovrà accelerare nel corso del prossimo decennio se vogliamo raggiungere il target della neutralità verso il carbone entro la metà del secolo”, evidenziando anche i ritorni economici che questa transizione potrebbe generare.
USA, UE e Regno Unito accelerano sull’energia eolica
In questa direzione, e nello specifico verso l’energia eolica, si stanno muovendo anche le principali economie del mondo, dagli USA all’UE passando per il Regno Unito. Lo scorso mese l’amministrazione Biden ha manifestato l’intenzione di allargare la capacità offshore delle turbine fino a 30 GW entro il 2030, mentre Bruxelles vuole portarla a 60 GW, e a 300 GW entro il 2050. Nel Regno Unito, invece, il target è di incrementare la capacità fino a 40 GW.
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