OCSE - L’OCSE ha tagliato le sue previsioni di crescita 2012 per gli Stati Uniti e la zona euro, esortando i leader del G20 ad agire rapidamente per ristabilire la fiducia ed evitare una forte contrazione nelle economie sviluppate.
In una nota emessa in previsione del vertice del G20, il 3 e 4 novembre a Cannes, l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico ha abbassato le sue previsioni di crescita per l’area dell’euro nel 2012 allo 0,3% contro il 2% previsto a maggio e all’ 1,8% (contro il 3,1%) per gli Stati Uniti.
L’OCSE ha chiesto ai leader del G20 di adottare misure “audaci” per calmare le turbolenze dei mercati e dimostrare che possono attuare le riforme strutturali necessarie per far fronte alla crisi del debito.
L’OCSE stima che il deterioramento delle condizioni finanziarie dell’ordine di quello osservato durante la crisi del 2007-2009 potrebbe tradursi in perdite fino al 5% del prodotto interno lordo (PIL) per alcune economie dell’OCSE, entro la prima metà del 2013.
Al contrario, se le misure annunciate al vertice UE di Mercoledì scorso, saranno effettivamente attuate e capaci di ristabilire fiducia, la crescita potrebbe rivelarsi migliore del previsto, secondo le stime dell’OCSE.
Per tutti i paesi del G20, l’Organizzazione prevede ora una crescita del 3,8% nel 2012 e del 4,6% nel 2013, trainata tuttavia al rialzo dai mercati emergenti, tra cui, e soprattutto, quello della Cina (+ 8,6% nel 2012 e +9,5% nel 2013). "Ma la prospettiva potrebbe essere più cupa se gli impegni assunti dai leader dell’Unione europea non riusciranno a ripristinare la fiducia (...) e / o se una politica fiscale troppo restrittiva diventatasse una realtà negli Stati Uniti", avverte l’OCSE.
"L’attuale debolezza (dell’economia) è in gran parte causata dalla diffusa perdita di fiducia nella capacità dei politici di elaborare risposte adeguate", scrive ancora l’OCSE". E’ quindi imperativo agire in modo aggressivo per ripristinare la fiducia e attuare politiche appropriate per ripristinare una situazione finanziaria sostenibile".
"Un primo passo importante è già stato intrapreso con il piano di salvataggio della crisi bancaria e del debito annunciato dal leader dell’Unione il 26 ottobre 2011, ma queste misure devono essere attuate rapidamente e vigorosamente", ha dichiarato Lunedì il Segretario Generale dell’OCSE, Angel Gurria.
L’OCSE ha anche chiesto ai paesi della zona euro maggiore chiarezza, in termini di dettagli e informazioni sugli strumenti adottati per risolvere la crisi, in particolare sulle opzioni per rafforzare il Fondo europeo per la stabilità finanziaria (EFSF). Progressi rapidi e chiarimenti sono necessari per "spezzare il legame tra debito sovrano e stress bancario (e) per affrontare il problema della Grecia".
Si tratta anche di "garantire che la crisi del debito sovrano non si diffonda ad altri paesi", e di assicurare un’adeguata ricapitalizzazione delle banche.
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