OCSE: banche centrali pronte a nuovi interventi. I tagli alle stime

Federica Agostini

27 Novembre 2012 - 13:00

OCSE: banche centrali pronte a nuovi interventi. I tagli alle stime

L’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) ha tagliato le stime sulla crescita economica mondiale: la crisi del debito e la recessione dell’Eurozona sono la minaccia più grande per l’economia di tutto il globo, per questo motivo le banche centrali delle maggiori economie devono essere pronte ad intervenire sulle proprie economie.

Nel quadro dell’analisi economica mondiale, l’OCSE fa appello alle banche centrali affinché si preparino ad attuare misure eccezionali di politica monetaria se la classe politica dovesse fallire nel fornire risposte concrete alla crisi del debito.

OCSE: tagli alle stime sulla crescita

Secondo l’analisi diffusa oggi, l’economia mondiale crescerà del 2,9% per il 2012, prima di crescere del 3,4% nel 2013. Un taglio evidente alle stime riportate a maggio che prevedevano una crescita del 3.4% nel 2012 e del 4.2% nel 2013.

L’Eurozona è in contrazione da due anni consecutivi, mentre gli Stati Uniti rischiano la recessione se la classe politica non sarà in grado di scongiurare la congiunzione tra aumento delle tasse e tagli ai bilanci che dovrebbe verificarsi all’inizio del prossimo anno e di cui si parla ormai come fiscal cliff.

Stati Uniti: la minaccia del fiscal cliff
Secondo le stime OCSE, gli Stati Uniti cresceranno del 2% il prossimo anno, rispetto alla previsione iniziale del 2.6%.
E’ necessario che la classe politica americana giunga ad una soluzione per mettere al sicuro le grandi preoccupazioni che riguardano il fiscal cliff, ma il problema più urgente continua a riguardare la zona Euro.

Eurozona: il problema della frammentazione
La frammentazione della zona Euro continua ad essere il suo punto più debole, spiegano gli analisti. Per l’Eurozona si prevede, infatti, una contrazione dello 0.4% per il 2012 e dello 0.1% il prossimo anno, prevedendo un ritorno alla crescita soltanto nel 2014, con un tasso del 1.3%.

Le condizioni finanziarie divergenti dei 17 paesi, ha spiegato l’OCSE, sono in parte la causa delle difficoltà di ripresa della zona economica. La frammentazione che è insita nella zona Euro è una minaccia e anche l’OCSE spinge affinché la classe politica giunga ad un accordo sulla costituzione di un organo di supervisione del sistema bancario guidato dalla Banca Centrale Europea.

OCSE: banche centrali pronte all’intervento

Data la debolezza del contesto economico globale, è necessario che le banche centrali si tengano pronte ad intervenire sulle proprie economie, anche se al momento sarebbe prematuro insistere affinché le politiche vengano allentate, ha spiegato Pier Carlo Padoan, chief economist dell’OCSE. Le banche centrali devono pensare a misure da applicare nel caso in cui le condizioni economiche dovessero deteriorare.

Banca Centrale Europea
La prima candidata all’intervento sarebbe proprio la BCE, che può ancora tagliare i tassi di interesse di 25 punti base, dall’attuale 0.75%. Ma sappiamo che la banca centrale tedesca è stata sin oggi il principale "nemico" degli allentamenti da parte della BCE; secondo l’OCSE, invece, i timori riguardo alla possibilità che eccessive dosi di liquidità possano infiammare l’inflazione sono fuori luogo, non solo perché i target sull’inflazione sono mantenuti, ma anche e soprattutto perché si sta creando una propensione alla sovrastima degli effetti inflazionistici.

Federal Reserve
Il programma di allentamento monetario della Fed è in linea con le condizioni attuali, sebbene in caso di ulteriori deterioramenti, precisa l’OCSE, sarà necessario un nuovo intervento, in particolare ampliando il programma di acquisti previsti dal Quantitative Easing 3 o pensando ad un altro piano per l’acquisto di asset differenti.

Bank of Japan
Secondo l’OCSE, la Bank of Japan non soltanto dovrà mantenere a zero i propri tassi di interesse finché l’inflazione non raggiunga stabilmente i target, ma anche continuare con il programma di acquisti e, eventualmente, ampliarlo.

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