Nick Bang (LQD Markets): conti di trading e prelievo forzoso. Il punto della situazione

Federica Agostini

20/03/2013

Nick Bang (LQD Markets): conti di trading e prelievo forzoso. Il punto della situazione

Le decisioni delll’Unione Europea in merito alla questione di Cipro hanno incontrato molte opposizioni, soprattutto perché il prelievo forzoso rappresenterebbe un’espropriazione dei risparmi di numerosi lavoratori; una ruberia legalizzata dice Nick Bang, Amministratore Delegato di LQD Markets Ltd.

Sul blog aziendale, Bang fa il punto della situazione, chiarendo come un eventuale bailout di Cipro non riguardi direttamente i conti di trading. Traduciamo di seguito il suo contributo.

Prelievo forzoso e conti di trading: il punto

Quando un cliente effettua un deposito per il margine con un broker, come Liquid Markets, utilizza una delle nostre banche depositarie o la sua carta di credito per il deposito fondi. In altre parole, il suo conto di trading non è diretto con la banca depositaria, ma con Liquid Markets.

Per questo, dunque, non ha un conto bancario con Liquid Markets, ma un conto di trading. Un conto di trading implica l’acquisto e la vendita di strumenti finanziari FX, CFD, azioni, futures etc. Inoltre, il conto di trading implica l’utilizzo del margine. Un prelievo, una tassa o qualsiasi altra forma di detrazione, dunque, non potrà essere applicata al conto di trading senza il consenso del proprietario perché implicherebbe la possibilità che qualsiasi posizione aperta venga liquidata, innescando il livello di liquidazione del margine.

In altre parole significa che l’Unione Europea sarebbe responsabile delle perdite dei clienti implicati in transazioni finanziarie e, pertanto, sarebbe una proposta inaccettabile per qualsiasi membro UE.

Detto ciò, la verità è che non c’è alcun governo che possa appropriarsi dei fondi che vengono utilizzati come collaterali al margine in un conto di trading e non sono direttamente depositati in una banca; a prescindere dalla banca depositaria utilizzata per l’invio dei fondi a Liquid Markets e dalla sua locazione nell’Eurozona, oppure al di fuori.

Andando avanti, infatti, sarebbe molto più sicuro mantenere i propri risparmi su un conto di trading con Liquid Markets che non in un normale conto corrente, dunque se si temono gli effetti di un haircut imposto da un bailout dell’Eurozona, la miglior difesa sarebbe quella di aprire un conto di trading.

Meglio l’austerity o un furto?

Siamo tutti inorriditi da cosa è successo lo scorso fine settimana. Infatti il modo in cui è stato pianificato il salvataggio ricorda uno di quei film in cui un gruppo di criminali organizzano uno di quei "furti bancari" per un week-end 3 giorni...

La realtà però è che questo potrebbe essere l’inizio di una nuova era molto preoccupante. L’UE ha violato uno dei principi fondamentali, infatti, probabilmente il più importante principio che caratterizza la libera società occidentale: l’inviolabilità della proprietà privata.

Questo non fa ben sperare per la libertà personale ed economica del futuro. Se l’Unione Europea può "prendere" il 10% dei risparmi (proprietà) di chiunque, in cambio di qualche inutile titolo in bancarotta, usando la debole la scusa che "è per il bene comune"; cosa gli impedisce di prendere la metà dei risparmi di qualcuno, o di appropriarsi della loro casa, cedendola a raccogliere beni?

Le implicazioni qui sono molto, molto gravi, andando avanti anche i socialisti convinti dovranno sicuramente riconoscere che "il vaso di Pandora" è stato aperto dal sistema politico, che dà licenza di prendere ciò che è necessario da parte di chiunque, per il bene della collettività. Sembra comunismo? Perché lo è. Lenin si starà rigirando nella tomba!

Prelievo forzoso: le banche cipriote saranno più sicure

In primo luogo, è importante sottolineare che il settore bancario è una grande parte dell’economia cipriota. Se le autorità cipriote avessero potuto evitarlo, certamente l’avrebbero fatto. Questa decisione, infatti, è stata imposta al governo cipriota da parte dell’Unione Europea, come l’unico modo per finanziare il pacchetto di 10 miliardi di Euro per il salvataggio finanziario di Cipro. Tra l’altro, anche se non è stato ancora deciso, in termini di fiducia degli investitori, il danno è stato fatto.

Il prelievo, una volta applicato, se viene applicato a tutti, implica che sarà estremamente improbabile venga seguito da un secondo prelievo a Cipro. Non perché lo dicono i Politici (48 ore fa dicevano che le possibilità di un prelievo erano pari a 0, per dimostrare la loro credibilità), ma perché non ce ne sarà bisogno.

Purtroppo, questa è la prima volta nella storia moderna che i fondi dei correntisti vengono presi di mira dall’Europa, stabilendo così un terribile precedente per tutta la zona Euro. I correntisti di tutta Europa si sentiranno molto a disagio in questo momento e in effetti, una buona parte di essi senza dubbio aprirà conti a Cipro, dato che qui il prelievo sarà già stato applicato.

Crisi del debito, quali sono i progressi dopo 5 anni?

Abbiamo visto tante crisi dal 2007! In oltre 5 anni, si potrebbe immaginare che le cose siano migliorate. Beh, non lo sono ed ecco perché:

  • Ultimamente, persone di tutto il mondo sono state indotte a credere che il capitalismo sia la stessa cosa del capitalismo di Stato o clientelare. Il capitalismo è la concorrenza del libero mercato ed implica il non-interventismo da parte dello Stato. In un contesto del genere, le aziende devono competere tra loro su un piano di parità, in costante miglioramento dei prodotti e dei servizi e nella riduzione dei prezzi, perché il libero mercato e la concorrenza obbligano a farlo, altrimenti ognuno perderebbe i propri clienti e di conseguenza andrebbe in bancarotta. Questa costante vigilanza su ciascuna impresa, significa che il sistema protegge i vantaggi dei consumatori a tutti i livelli.
  • Il vero capitalismo non esiste più né in Europa occidentale, né negli Stati Uniti. I governi occidentali aiutano le grandi imprese a generare maggiori profitti a scapito delle piccole imprese e a spese del consumatore, attraverso la legislazione costante e la regolamentazione sempre più stretta che costringe le aziende più piccole e flessibili a rimanere fuori dalla competizione. In cambio, le grandi imprese aiutano a mantenere il sistema politico potente, finanziandone le campagne. Il capitalismo non è un grande business in cui si controlla tutto con i propri compagni politici; si tratta di progettare un prodotto o un servizio migliore, che sia più conveniente, meglio distribuito e sì, in grado di crescere più velocemente e di generare il maggior numero di entrate.
    La conseguenza naturale di tutta questa competitività è che il consumatore beneficia maggiormente e che le aziende devono continuare a creare valore utilizzando le pratiche migliori, pena la perdita di clienti. La chiave è mantenere i governi piccoli, snelli e non-interventisti in modo che non possano fare amicizia con le grandi imprese e, allo stesso tempo, lascino il settore privato a funzionare come dovrebbe, a parità di condizioni. Questo si chiama "laissez-faire" ed è stato usato come capro espiatorio per il sistema politico sin dal 2007. Ma è impossibile anche questo, visto che il laissez-faire non esisteva già allora.
  • In oltre 5 anni di crisi finanziaria, i governi occidentali hanno preferito buttare i soldi in svalutazione del debito perché ci sono troppi "interessi acquisiti". La risposta alla vecchia maniera all’indebitamento era che i governi, dando una mano iniziale e aiutando i loro amici grandi banchieri, dovevano poi capire il modo in cui tirarsi fuori dai guai senza coinvolgere i contribuenti di tutta una serie di altri paesi interessati. Ciò avrebbe comportato licenziamenti, tagli salariali, tagli sui bonus, tagli ai costi, orari di lavoro più lunghi e più produttività. Se le grandi banche fossero state messe difronte alla scelta, affondare o nuotare (come in tutte le altre società), in 5 anni molto probabilmente avrebbero rimborsato tutti o la maggior parte dei loro debitori. Il problema è che c’è troppa politica in corso e la produzione non basta!
  • Al contrario, la costituzione, i banchieri centrali, i funzionari del Tesoro, i politici tutti hanno riproposto le solite, zoppicanti scuse tattiche intimidatorie al "salvataggio centrale". I rischi di contagio, il crollo di tutto il sistema finanziario, salvataggi finanziari a sinistra, a destra e al centro, QE, sempre più deficit per stimolare l’economia (la risposta keynesiana a tutti i problemi del mondo). Come se la risposta all’indebitamento sia mai stata l’aumento delle spese... Naturalmente i keynesiani diranno che tutto ciò è irrilevante, perché una nazione sovrana può solo continuare a stampare più soldi. Beh, certo, il problema con la zona euro è che non è una nazione sovrana, si tratta di una unione monetaria composta da paesi con produttività molto diversa, di conseguenza, non si può semplicemente pensare che il QE sia la via d’uscita dai guai, come qualcuno invece crede...
  • Qualsiasi imprenditore sa che se l’Unione Europea, dopo un salvataggio iniziale per impedire il bank run, avesse detto addio ai grandi amici banchieri dicendo loro di comprendere o di uscire dal mercato, tutti avrebbero fatto la stessa cosa: tagliato i costi, aumentato la produttività e migliorato il funzionamento. Questa è la capacità di recupero, insita nella natura umana.

Perché un conto di trading con un broker è più sicuro?

Le grandi imprese, come le grandi banche, hanno sostanzialmente due difetti: sono aziende pubbliche e come tali non sono gestite dagli azionisti della banca. Il secondo difetto è la loro dimensione e il fatto che nei loro bilanci si possa nascondere più o meno tutto, per lungo tempo.

Per molti anni e ancora oggi, il correntista medio, il "Joe" qualsiasi, ha l’impressione che "una grande banca è una banca sicura". Bene, dopo gli innumerevoli scandali contabili, salvataggi e simili, spero sinceramente "Joe" abbia imparato che più grande non significa necessariamente sicuro!

La domanda è: che cosa c’è di sicuro nel settore bancario?

Le società pubbliche quotate sui mercati azionari, ma 9 volte su 10, le persone che effettivamente hanno rischiato i loro soldi avviando le imprese, sono ormai lontane per e l’azienda è conosciuta come una società pubblica quotata in borsa. Questi imprenditori e manager, che hanno costruito negli anni il loro business, sono ormai lontani, fanno qualcosa di diverso, oppure sono in pensione.

Il risultato è che il Consiglio di Amministrazione assumere qualche CEO di rilievo per gestire la società. Il problema è che il CEO pezzo grosso ha uno stipendio enorme e bonus importanti, ma detiene solo una piccola percentuale della partecipazione, quindi, in sostanza, sarà ricompensato se l’azienda ha successo, ma se non lo è, beh, non è poi così male, dopo tutto non perderà i suoi soldi, perché non ha investito niente. In questo modo, la gestione esecutiva delle grandi banche è naturalmente incline a prendere grossi rischi, il vantaggio è molto più grande del lato negativo.

Le imprese a capitale privato tuttavia, come Liquid Markets, sono gestite dai soci effettivi che possiedono un pezzo significativo della partecipazione. Io e gli altri dirigenti della società, possediamo tutti una fetta della società e, insieme, costituiamo oltre l’80% della partecipazione al capitale. Se si commette un errore, non possiamo cambiare gestione, perché perderemo il nostro investimento, potremmo perdere le nostre case, le nostre mogli ci chiederebbero il divorzio e i nostri figli potrebbero finire col non poter più andare a scuola. La posta in gioco è molto più alta.

Di conseguenza, lavoriamo più duramente per essere sicuri di prendere le decisioni giuste, ci assicuriamo che i nostri libri contabili siano corretti, controllando le nostre spese, odiamo avere debiti sui libri, prendiamo solo piccoli rischi calcolati assicurandoci che tutti coloro che lavorano per noi contribuiscano alla creazione di valore.

Le aziende come la nostra sono consapevoli dell’efficienza e garantiscono la fornitura di un prodotto o di un servizio che ha un valore reale per propri clienti, altrimenti rischiano di perdere il loro business.

Vorrei avanzare un principio di vecchia maniera che funziona molto bene ancora oggi, anche se è stato in gran parte dimenticato: non è la dimensione di una banca o di un broker che crea sicurezza, ma è una questione di come e da chi questo viene gestito. Una società privata, senza debiti, un broker online redditizio come Liquid Markets, gestito dai propri azionisti, è la vostra scommessa migliore per mantener e al sicuro il vostro denaro, nel mondo della finanza moderna.

Fonte originale: Liquid Markets Blog

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