NextDoorhelp: il social network italiano contro lo spreco di cibo

Carmine Zaccaro

9 Maggio 2014 - 10:43

Un’idea di tre ingegneri italiani crea una piattaforma che unisce persone per evitare lo spreco del cibo

NextDoorhelp: il social network italiano contro lo spreco di cibo

Un social network per contrastare lo spreco di cibo, si chiama NextDoorhelp ed è stata ideata da tre giovani ingegneri italiani. Lo scopo dell’app è di unire all’uso tecnologico a un impegno civico di abbattimento dello spreco di cibo e alimenti, che rappresenta un forte problema della società consumistica in cui viviamo.

Il social network contro lo spreco di cibo si basa su un principio molto semplice, mettere in comune utenti che hanno avanzi e che getterebbero per eccedenza e chi invece ne avrebbe bisogno. Creare una rete in cui il cibo può essere utilizzato e non sprecato insomma, un progetto di item-sharing. L’idea è nata per rivolgersi ai cittadini, che tramite la piattaforma possono essere messi in contatto, ma il principio potrebbe essere adottato ed utilizzato anche da aziende alimentari e ristoranti. Cercare di ottimizzare le eccedenze ed evitare lo spreco, la piattaforma potrebbe dare la possibilità di organizzare incontri per pranzi o cene collaborative, mettere insieme cibo e persone.

Il sistema di funzionamento della piattaforma è molto semplice. Si può essere Helper nel caso in cui si decide di condividere il cibo, di diventa Finder quando si cerca e ci si appropria del cibo, attraverso questo scambio reciproco e l’incontro tra domanda e offerta si contribuisce a diminuire la pratica dello spreco. Ottenere informazioni su chi condivide il suo cibo o poter rintracciare il luogo dove trovare l’elemento della condivisione è basata su un metodo di geolocalizzazione, che facilità e rende istantaneo la tracciabilità.

Lo sviluppo del social network si unisce ad una collaborazione con Slowfood, organizzazione che da anni è impegnata sul tema del cibo e della tutela alimentare e della valorizzazione dei prodotti. La piattaforma è stata lanciata nell’agosto del 2013 ed ha raccolto alcune centinaia di persone, che ad oggi interagiscono e propongo idee per sviluppare e migliorare il servizio.

I dati parlano chiaro, in Italia le eccedenze generate dalla filiera agro-alimentare corrispondono a 6 milioni di tonnellate di cibo, ovvero qualcosa come il 17% dei consumi alimentari. «Gli sprechi alimentari portano con sé rilevanti impatti negativi sia dal punto di vista ambientale che sociale», aveva ricordato Roberto Burdese, presidente di Slow Food Italia, lo scorso anno in vista dello Slow food Day . «Pensiamo ad esempio alla quantità di acqua o energia necessarie durante il ciclo di vita globale del cibo, dalla semina al consumo».

Tentare di ridurre il numero sarebbe un segnale positivo per contribuire a diminuire il grave problema della povertà alimentare, da cui sono colpite svariate migliaia di persone nel mondo.

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