Il Council on Foreign Relations ha redatto una mappa dei territori a rischio conflitto nei prossimi mesi. Sono 30 e sono pericolosi
Le forze militari russe stanno occupando la Crimea. Putin apre all’OSCE, l’Organizzazione per la cooperazione e la sicurezza in Europa, e afferma di non volere la guerra, ma la situazione potrebbe precipitare da un momento all’altro.
Gli Ucraini nel frattempo chiedono aiuto alla diplomazia internazionale, ma il Premier Yatseniuk dichiara: “non cederemo mai la Crimea”.
La crisi sul Mar Nero diventa di ora in ora più grave. Gli occhi del mondo sono rivolti all’Ucraina, mentre si attende con ansia che qualcuno riesca a trovare una soluzione.
Attualmente però, la Crimea non è l’unico “territorio a rischio”. In Siria, in Afghanistan, in Iraq e in Pakistan, in Corea del Nord, i conflitti continuano a imperversare.
Il 2014 potrebbe trasformarsi in un anno di guerre e frizioni. A Testimoniarlo è il rapporto annuale Preventive Priorities Survey stilato dal Council on Foreign Relations che ha mappato le principali tensioni e i conflitti più preoccupanti per il prossimo futuro.
La mappa dei conflitti
Sono in tutto 30, dislocati nei vari angoli del globo: dal Congo al Venezuela, dalla Giordania al sud della Cina.
Tra i fronti da tenere d’occhio, secondo l’analisi degli esperti, spiccano il Medio Oriente e la crisi di Damasco che potrebbe coinvolgere numerose Nazioni.
Preoccupante rimane anche la situazione in Iran, dove un fallimento dei negoziati tra i 5+1 e Teheran potrebbe far deflagrare la situazione.
Massima allerta anche in Corea del Nord. Le imprevedibili reazioni di Kim Jong-un e le sue mire nucleari hanno già causato non pochi problemi tra Giappone, Cina e USA.
Rivolgendo lo sguardo all’Africa poi, sono numerosi i conflitti che, nel silenzio del mondo, minacciano la sopravvivenza di molte persone: Sudan, Repubblica Centro Africana, Nigeria, Libia, Egitto e Somalia risultano attualmente territori a rischio, anche per le minacce provenienti dal fondamentalismo islamico.
In ultimo, il Venezuela, paese protagonista di proteste massicce da parte dei cittadini che potrebbero sfociare in una vera e propria guerra civile.
Insomma, secondo il Council on Foreign Relations il 2014 non sarà un anno di pace. Speriamo solo che non venga ricordato come un anno di guerre.
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