Napoli passa all’attacco e decide di esentare dal pagamento delle tasse, per tre anni, coloro che denunciano i colpevoli di usura e pizzo. Il beneficio entra in vigore dalla condanna in primo grado.
E’ attualmente all’esame dell’aula la norma, voluta dal sindaco di Napoli, che esenta dal pagamento delle tasse coloro che denunciano i reati di pizzo e usura. Napoli è il primo grande comune che ha deciso di mettere in pratica una simile iniziativa per la lotta all’usura. Scelte analoghe infatti sono già state fatte da alcuni comuni del Lazio, da Reggio Calabria e, l’ultima temporalmente parlando, dal Comune di Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina.
Napoli: niente tasse per 3 anni
Il Comune di Napoli ha deciso di sollevare i cittadini che denunciano reati di pizzo e usura dal pagamento di tasse, imposte e tributi comunali per la durata di tre anni. Il beneficio, tutt’altro che rilevante visto il peso della pressione fiscale, sarà valido dal momento in cui la persona denunciata dal cittadini per pizzo o usura sarà condannata in primo grado.
Tale iniziativa, intrapresa per volontà del sindaco Luigi de Magistris, è stata portata avanti dagli assessori alla Cultura, Nino Daniele, e allo Sviluppo, Enrico Panini.
"Si tratta - spiegano i due promotori della norma - di una norma con cui questa amministrazione invia un chiaro segnale a tutti i cittadini sul fronte del contrasto alla camorra, al racket e all’usura. Il senso della iniziativa è quello di intervenire nella fase più difficile: quella della scelta della denuncia, quando si ha bisogno di sostegno e supporto da parte delle istituzioni. Nel contrasto a tali odiosi reati questo può essere uno degli spazi più congeniali per operare da parte dell’ente locale".
Il cittadino, proprietario di un negozio o impresa, vittima di ricatto, di richiesta del pizzo o di usura adesso è incentivato a denunciare i colpevoli vincendo così l’omertà e la paura di ritorsioni. La sospensione del pagamento delle tasse, sarà valida a partire dalla prima sentenza a carico dei denunciati e per i 3 anni seguenti.
Iniziative simili
Iniziative di questo genere per contrastare l’usura e il pizzo sono già state messe in atto in altri comuni italiani. Nel 2009, su proposta dell’assessore alla Tutela del consumatore e lotta all’usura, Serena Visintin, la Provincia di Roma ha istituito un fondo a favore dei Comuni che detassano le vittime di usura o del racket, tra questi Civitavecchia, Ariccia, Allumiere, Anticoli Corrado, Morlupo, Frascati, Tivoli, Valmontone, Pomezia e Palestrina.
Nel 2012 poi, è stata la Camera di Commercio di Reggio Calabria la prima a stabilire che "le imprese che non si piegheranno al racket saranno esentate dal pagamento del diritto annuale. In pratica imprenditori, commercianti e artigiani vittime di reati di estorsione, corruzione e usura che hanno denunciato i loro aguzzini e hanno collaborato con l’autorità giudiziaria, fornendo elementi decisivi per la ricostruzione dei fatti e per l’individuazione e/o cattura degli estorsori e usurai - spiegò allora il Presidente della Camera di commercio di Reggio, Lucio Dattola - usufruiranno per cinque anni di un contributo annuale come rimborso di quanto dovuto e versato come tassa camerale".
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