Lo scienziato americano Alexander Shulgin era malato di un cancro al fegato. Provò su sè stesso oltre 200 sostanze e inventò la scala per valutarne gli effetti.
Si è spento all’età di 88 anni Alexander Shulgin, il biochimico americano di origine russa, considerato il "padre" dell’ecstasy. Aveva testato su sè stesso oltre 200 sostanze psicoattive, soprattutto negli anni ’60/’70. In particolare si occupò della Mdma, una metanfetamina, meglio nota come l’ ecstasy, che negli anni ha subito centinaia di "mutazioni genetiche" il Mdma, in realtà era già stata sintetizzata nel 1912 da una casa farmaceutica, ma solo Schulgin ne provò gli effetti sugli esseri umani e su sè stesso; presentò i risultati delle sue ricerche ad uno psicologo dell’Oackland, Leo Zeff, che la introdusse nelle sue terapie.
Le metanfetamine venivano somministrate nel corso della Prima Guerra Mondiale, ai soldati soprattutto per lenire la fame e le paure. Per un periodo non furono più usate fino al 1953, quando l’esercito americano provò una serie di droghe per applicazioni militari, dicerie parlano del "siero della verità".
Nel 1985 i mass media sollevarono la questione intorno all’ecstasy e la Dea, l’agenzia federale antidroga americana, ne proibì l’uso per un anno per decidere quale atteggiamento adottare nei confronti di questa specifica droga, nell’attesa di ulteriori studi su di essa. In Italia è illegale dal 1988.
Nel 1991 e nel 1997, lo scienziato scrisse insieme alla moglie Ann Shulgin, due libri sulle sostanze psicotrope, PIHKAL e TIHKAL.
"Sasha" Shulgin è stato sicuramente un "icona", ma anche un personaggio fortemente controverso a causa di queste sperimentazioni, che in Americana, divennero definitivamente illegali nella seconda metà degli anni ’80.
L’ecstasy è una delle droghe più diffuse al mondo insieme alla cocaina. Solo qualche anno piuttardi il suo uso ricreazionale si diffuse in tutti gli Stati Uniti e poi a poco a poco in tutto il resto del mondo.
Negli anni ’90 l’ecstasy divenne popolare soprattutto nelle discoteche e tra i giovanissimi, con degli effetti collaterali importanti come la disidratazione, danni permanenti agli organi come il fegato e collasso circolatorio.
In una conferenza stampa Shulgin così spiegò il suo interesse per le droghe: "ogni droga, legale o illegale, ha un vantaggio. Ogni droga presenta dei rischi. E ogni droga può essere abusata, credo che stia ad ognuno di noi mettere su una bilancia il vantaggio rispetto al rischio e decidere quale pesi di più. I vantaggi hanno un ampio spettro; possono includere cose come curare malattrie, lenire il dolore fisico ed emotivo, intossicazioni e rilassamento. Certe droghe permettono una maggiore introspezione personale ed un’espansione degli orizzonti mentali ed emotivi. Anche i rischi sono svariati, spaziando da danni fisici e disturbi psicologici, dipendenza e violazione della legge."
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