Mps: per l’aumento spuntano anche gli emiri del PSG

Antonio Atte

6 Settembre 2016 - 12:56

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Mps: secondo fondi di stampa per l’aumento sarebbero stati contattati i fondi sovrani di Qatar e Kuwait e l’imprenditore italiano Andrea Bonomi, patron di Investindustrial.

Mps: per l’aumento spuntano anche gli emiri del PSG

Mps: per l’aumento spuntano anche gli emiri del Qatar - Il fondo qatariota QIA (che controlla il PSG tramite la Qatar Sports Investments), il fondo del Kuwait KIA e Andrea Bonomi, presidente del fondo Investindustrial, sarebbero stati contattati dalle banche che compongono il consorzio di garanzia per l’aumento di Mps al fine di sottoscrivere una tranche della quota destinata al mercato.

Sconfitto da Urbano Cairo nella recente battaglia per il controllo di RCS, Bonomi da tempo guarda con interesse al mondo delle banche. Fino a gennaio 2014 è stato socio di riferimento della Banca Popolare di Milano con l’8%: nel marzo scorso ha tentato il rientro a Piazza Meda ma l’operazione è finita su un binario morto.

Nel 2015, invece, ha tentato a lungo di acquisire una quota significativa di Banca Carige, senza contare poi il corteggiamento da parte di UBI in tempi recenti.

L’imprenditore vicino a Mediobanca - stando a quanto riportato dalla stampa odierna - vuole vederci chiaro su quel sarà il suo futuro nella governance di Rocca Salimbeni, motivo per cui avrebbe risposto con freddezza alla richiesta pervenutagli.

Aumento Mps: il ruolo di Bonomi e dei fondi

L’idea delle banche internazionali (coordinate da Jp Morgan) che compongono il consorzio di garanzia è dunque quella di collocare poco più del 40% della fetta destinata al mercato (circa 3,5 miliardi di euro) al patron di Investindustrial e ad altri due fondi.

I soggetti individuati sarebbero QIA e KIA, i fondi sovrani del Qatar e del Kuwait. La Qatar Investment Authority è un fondo specializzato negli investimenti domestici e nel foreign direct investment. Detiene quote di numerose società internazionali, come la squadra di calcio del Paris Saint Germain (100%), Volkswagen (17%), London Stock Exchange (15,1%), Agricultural Bank of China e Airbus Group (6,65%).

In Italia i qatarioti hanno acquisito alberghi e strutture turistiche in Costa Smeralda, hanno investito 200 milioni nel progetto di Milano Porta Nuova e hanno rilevato il celeberrimo marchio di abbigliamento Valentino attraverso il fondo Mayhoola for investments.

Il fondo fu istituito nel 2005 dal governo del Qatar per gestire olio e gas naturale ma il settore energetico ormai rappresenta solo una parte dei suoi investimenti.

La Kuwait Investment Authority rappresenta il quinto fondo sovrano più grande al mondo (e anche il più antico), con asset dal valore complessivo superiore ai 592 miliardi di dollari.

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