Movimento 5 Stelle vs Pdl: la guerra dei sondaggi e l’effetto Berlusconi

Daniele Sforza

20 Dicembre 2012 - 17:55

Movimento 5 Stelle vs Pdl: la guerra dei sondaggi e l’effetto Berlusconi

Il Movimento 5 Stelle cala e retrocede al secondo posto tra le forze politiche in Italia. Anzi no, il Movimento 5 Stelle è sempre secondo, ma il Pdl, grazie al ritorno di Berlusconi, sta recuperando terreno. In questo quadro, il Pd resta sempre in prima posizione, in attesa della candidatura di Monti. Il ballo dei sondaggi evidenzia tuttavia un’incertezza basilare tra gli italiani intenzionati al voto alle politiche 2013.

Sondaggio Ipsos

Sfumato l’effetto delle primarie, il Partito Democratico perde lo 0,1% rispetto alla settimana scorsa, ma resta stabile come prima forza politica, con il 36,3% delle preferenze.

Il Pdl cresce di 2,5 punti percentuali e supera il Movimento 5 Stelle, piazzandosi al secondo posto tra le forze politiche italiane, con il 18% delle preferenze. Inevitabile legare questo recupero al ritorno in campo di Silvio Berlusconi. La promessa di togliere l’Imu e risolvere la situazione italiana ha fatto breccia nel cuore degli italiani indecisi e delusi dalla politica, senza contare naturalmente quelli che attendevano soltanto un ritorno di Berlusconi per dichiarare la propria intenzione di voto.

Movimento 5 Stelle in caduta libera (-4,4% rispetto a 1 settimana fa) e retrocede così in terza posizione con il 13,8% dei consensi. A pesare sul gruppo di Beppe Grillo le ultime polemiche relative alle espulsioni all’interno del Movimento e le accuse di mancata democrazia seguita alle Parlamentarie. Influenza le decisioni di voto anche una incertezza sui veri scopi del gruppo e sulle varie tensioni interne. Probabile, inoltre, che alcuni ex elettori Pdl siano ritornati alla loro preferenza originaria nel momento in cui Berlusconi ha annunciato la sua candidatura.

Cresce di 0,2 punti percentuali Sinistra Ecologia e Libertà, portandosi al 5,8%, mentre modesta (+0,1%) la crescita di Udc, dopo le accuse reciproche tra Berlusconi e Casini, che si attesta al 5,6%. Acquista 0,2 punti percentuali anche la Lega Nord, che si porta al 4,6% dei consensi.

Tra gli altri partiti perde consensi la Lista Italia Futura per Monti (3,2%), mentre li guadagna La Destra (2%). Perde ulteriore popolarità Italia dei Valori che scende all’1,9% delle preferenze. Stessa percentuale per Federazione della Sinistra che rimane dunque stabile rispetto a una settimana fa.

Perde consensi anche Futuro e Libertà per l’Italia (1,8%), mentre la Lista Bonino-Pannella è stabile all’1,2%. Compare in classifica anche Fermare il Declino (1,1%), il nuovo movimento di Oscar Giannino.

Sondaggio Demopolis

Diversi i risultati emersi da un’indagine relativa al Barometro Politico di dicembre condotta dall’Istituto Demopolis. Diversi ed estremamente significativi. Quasi il 50% degli italiani, infatti, non ha ancora deciso se votare o a quale candidato o partito appoggiarsi.

Le intenzioni di voto attuali elaborate da Demopolis rivelano tuttavia il Partito Democratico ancora al primo posto tra le preferenze degli italiani, con il 32% dei consensi, crescendo di oltre il 5% negli ultimi 2 mesi grazie all’effetto suscitato dalle primarie.

Il Movimento 5 Stelle è invece ancora la seconda forza politica, con il 19% delle preferenze, pur registrando una lieve flessione, causata prevalentemente dalle tensioni interne e dalle polemiche che ruotano attorno al Movimento di Beppe Grillo.

Cresce invece il Pdl, fermo però in terza posizione con il 16%, ma che ha registrato un guadagno di quasi 2 punti percentuali dopo il ritorno di Berlusconi nella scena politica: segno emblematico che potrebbe esserci una rimonta fino a poco tempo fa insperata, se non sul Pd, almeno sul Movimento 5 Stelle.

Seguono poi Udc (6,1%), Sinistra Ecologia e Libertà (6%), Lega Nord (5,2%), più o meno stabili o in lieve crescita (come il partito di Maroni). Verso la Terza Repubblica invece è fermo al 4% in attesa che Monti si pronunci ufficialmente sulla sua candidatura. La decisione di Monti, infatti, potrebbe influire sull’esito delle intenzioni di voto finali degli elettori, visto che Demopolis segnala un indice di fiducia ancora piuttosto alto da parte degli italiani verso il Professore.

Ciò che emerge ancora con più evidenza è invece un’incertezza, se non un senso di disgusto degli italiani per la politica: il 28% degli italiani, infatti, al momento non avrebbe alcuna intenzione di votare, mentre il 19% andrà comunque a votare, ma non sa ancora per chi.

Conclusioni

Siamo nell’era delle Liste e dei Movimenti, questo è certo: Movimento 5 Stelle a parte, non si può parlare di ascesa terribile da parte degli altri gruppi, ma è alquanto evidente che gli italiani sono stanchi della (vecchia) politica da salotto e hanno intenzione di vedere volti e proposte nuove. Certo, poi si registra una naturale e urgente necessità di uscire da una situazione non favorevole dal punto di vista economico e a ciò si aggiunge un’imponente sfiducia nei confronti delle istituzioni e degli uomini politici che, secondo gli elettori, negli ultimi anni non hanno affrontato (o le hanno affrontate malamente) a dovere le questioni più serie del Paese.

Il Pd tuttavia sembra ancorato alle prime posizioni e lì resterà: la lotta ora si sposta sulla seconda forza politica del Paese. Prevarrà il "voto di protesta" del Movimento 5 Stelle o il Pdl rinvigorito dal ritorno di Silvio Berlusconi? Più che una persona o un partito, l’impressione attuale è che alle Elezioni Politiche 2013 si andrà a votare seguendo il proprio stato d’animo. Sarà comunque un voto di protesta? Forse sì. Dopotutto, passate le elezioni americane, ci si è accorti di una cosa: negli Stati Uniti i partiti restano sempre quelli e cambiano i candidati; in Italia a cambiare sono i partiti, mentre i candidati restano sempre gli stessi.

Accesso completo a tutti gli articoli di Money.it

A partire da
€ 9.90 al mese

Abbonati ora

Iscriviti a Money.it