MORGAN STANLEY - La seconda banca d’investimento americana ha registrato un utile di 2,22 miliardi dollari (1,55 miliardi di euro), 1,15 dollari per azione, contro i 131 milioni (una perdita di 7 centesimi per azione)
dello stesso periodo 2010.
Il margine netto di intermediazione è aumentato del 46%, a 9,89 dollari.
Il risultato, che supera di circa 30 cent per azione le attese del mercato, è stato sostenuto dai benefici contabili, pari a 3,4 miliardi di dollari. Escludendo la plusvalenza contabile, il profitto è stato di 3 centesimi per azione, rispetto alle stime, che prevedevano una perdita di 9 cent, secondo gli analisti di Citigroup Inc. e di 23 centesimi secondo Barclays Capital.
Negli scambi di preapertura a Wall Street, il titolo di Morgan Stanley è avanzato di 18 centesimi, a 16,81 dollari.
I proventi da attività di negoziazione sono più che raddoppiati rispetto al terzo trimestre del 2010 e rappresentano un aumento del 24% rispetto al periodo aprile-giugno.
Il suo segmento del risparmio gestito ha raggiunto un fatturato di 3,26 miliardi di dollari, il 5% in più rispetto allo scorso anno, nello stesso periodo, ma meno rispetto al secondo trimestre.
Per quanto riguarda le singole attività, nel terzo trimestre 2011 Morgan Stanley ha registrato ricavi per 864 milioni nell’investment banking, per 5,4 miliardi nel business sales & trading (voce che include 3,4 miliardi legati a spread su crediti) e per 3,3 miliardi nel wealth management (da 3,1 miliardi del periodo precedente).
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