Osservando con attenzione il panorama politico italiano, l’ipotesi di un Monti bis si profila sempre più netta all’orizzonte. A riportare il tecnico Monti a Palazzo Chigi sarebbe la nuova schiera di moderati che lentamente si sta affacciando sulla scena politica italiana, insieme al mondo della politica e della finanzia mondiale che vedrebbe di buon occhio l’ipotesi Monti bis. Tutto questo è ovviamente influenzato dalla nuova legge elettorale della quale non si sa ancora la portata né i contenuti. Molto critica, nei confronti di un Monti bis, la reazione dei partiti politici: Bersani e Alfano si schierano nettamente contro l’ipotesi di riportare Monti a capo del prossimo governo.
Moderati a sostegno del Monti bis
Lo scorso fine settimana, in occasione della convention del movimento “Verso la Terza Repubblica”, è stato lanciato il partito moderato pronto a sostenere un Monti bis. I Promotori del nuovo movimento, non sostenuto da grandi partiti, ma da tanta società civile sono il presidente di Italia futura Luca Cordero di Montezemolo, il fondatore della comunità di Sant’Egidio e oggi ministro Andrea Riccardi, il segretario della Cisl Raffaele Bonanni, il presidente delle Acli Andrea Olivero e il presidente della provincia di Trento Lorenzo Dellai. Questa le parole di Oliviero: “Vogliamo realizzare qualcosa di utile per il Paese, che questo poi sfoci anche in una iniziativa politica non è escluso. Il nostro candidato è Mario Monti, e lui sa perfettamente la richiesta forte che arriva da noi e dal Paese. Lui è al corrente di questo percorso, e credo che il Presidente deciderà presto, e penso che ci sia lo spazio per questa possibilità altrimenti non ci lanceremmo”.
Si fa attendere, per ora, un’aperta dichiarazione di Monti che però guarda con attenzione al movimento di Montezemolo e ai crescenti rumors intorno all’ipotesi Monti bis. Per il momento, il tecnico non si espone affermando che “nessuno gli ha chiesto un impegno”. Ma secondo il Financial Times sarebbe solo questione di tempo e, aggiunge rivolto al nuovo movimento “una possibile alleanza con altre formazioni pro-Monti potrebbe aumentare le loro chance di ottenere la mano del premier, facendo accrescere le loro possibilità alle elezioni.”
Investitura dall’estero
“Abbiamo evitato che si arrivasse ad un disastro totale”. Queste le parole di Mario Monti durante un incontro organizzato dalla camera di commercio a Dubai dove il premier si trova per promuovere il “prodotto Italia”. Oltre a questo, gli osservatori politici più smaliziati, intravedono un tentativo del tecnico di accreditarsi come unico garante della stabilità economica dell’Italia. A quanto si apprende, l’Europa intera fa il tifo per l’ipotesi del Monti bis; l’operato del governo tecnico avrebbe ricevuto proprio oggi il rinnovato plauso de Le Figaro. Il quotidiano francese scrive: “agli antipodi dello stile ‘bling-bling’ del suo predecessore Berlusconi questo tecnocrate distante ma pedagogo ha saputo restituire agli italiani una credibilità in Europa.”
La politica contro il Monti bis
Mentre si crea la base politica per concretizzare l’ipotesi di un Monti bis e si raccoglie il plauso da paesi e istituzioni europee, nel Bel Paese i partiti politici manifestano tutto il loro malessere. Il Monti bis frustra soprattutto le aspettative di coloro che vedono avvicinarsi sempre più l’ingresso di Palazzo Chigi. Sia Pierluigi Bersani che Angelino Alfano si dicono certi dell’impossibilità del progetto e non sarebbero disposti a scommettere nemmeno un euro sulla nascita del Monti bis. Resta però l’interrogativo intorno alla linea politica che decideranno di adottare Fini e Casini. Faranno concorrenza a Montezemolo o decideranno di unirsi e sostenere insieme il Monti bis? Per il momento nessuna risposta certa.
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