Mersch (BCE): intervento molto probabile a giugno. Euro/Dollaro resta sopra 1,37

Nicola D’Antuono

20 Maggio 2014 - 07:25

Mersch, membro del board della BCE, ha confermato il probabile intervento dell’Eurotower con la riunione del 5 giugno. Sul forex euro sopra 1,37 dollari

Mersch (BCE): intervento molto probabile a giugno. Euro/Dollaro resta sopra 1,37

Secondo quanto dichiarato da Yves Mersch, membro lussemburghese del Consiglio direttivo della BCE, le autorità monetarie di Francoforte sono pronte a intervenire per combattere il rischio di bassa inflazione rendendo così ancor più accomodante la politica monetaria nell’eurozona. Mersch ha sottolineato che, alla luce dei recenti dati macroeconomici (pil e inflazione), la possibilità che la BCE intervenga nel corso del meeting del 5 giugno prossimo “è aumentata sostanzialmente”. Secondo Mersch l’opzione migliore da utilizzare sarebbe l’acquisto degli Abs per rilanciare il credito alle Pmi europee. Il membro del board dell’Eurotower ha sottolineato che “la cartolarizzazione può offrire degli strumenti finanziari alternativi, specialmente per le Pmi” e allo stesso generare benefici agli investitori e all’economia europea.

Mersch ha poi ribadito che la BCE non è preoccupata dal rischio di deflazione come avvenuto in Giappone negli ultimi 15-20 anni, ma di certo non ha intenzione di sottovalutare il pericolo di uno scenario di bassa inflazione prolungata nel tempo. Per questo l’Eurotower è pronta a utilizzare gli strumenti di politica monetaria ritenuti più idonei, anche di natura non convenzionale. Mersch chiede che venga regolamentato il settore degli Abs in Europa, sebbene sia consigliabile una disciplina a livello globale. Sul tavolo della BCE, oltre agli acquisti di Abs, ci sono anche altre opzioni: taglio dei tassi centrali, tasso sui depositi overnight su valori negativi, stop alle operazioni di sterilizzazione nell’ambito del piano di acquisto dei titoli di stato, prestiti a lungo termine vincolati e un piano di allentamento quantitativo.

Sul forex l’euro continua a muoversi poco sopra 1,37, dopo che Jens Weidmann - il “falco” della Bundesbank - ha sottolineato come un elevato livello della moneta unica per un lungo periodo di tempo possa avere effetti negativi sull’inflazione ma che allo stesso tempo sarebbe “miope prendere in considerazione solo questa faccia del tasso di cambio”. L’euro è rimbalzato ieri fino a 1,3734 dollari, ma ha dimostrato di non avere grande forza per risalire rapidamente la china dopo la brusca caduta da area 1,40 avvenuta poco meno di due settimane fa. Il cambio euro/dollaro resta sopra 1,37 e potrebbe ancora tentare un allungo fino a 1,38 – 1,3820, ma in caso di discesa improvvisa sotto il supporto chiave di 1,3650 appare probabile un nuovo crollo dei prezzi fino a 1,3560 prima e 1,3480 poi.

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