Ecco le parole di Matteo Renzi sul programma dei mille giorni. Presenti alla conferenza stampa anche il sottosegretario Delrio e il ministro Boschi
Ecco i punti salienti della conferenza stampa di Matteo Renzi nella quale ha presentato il programma dei mille giorni.
"Oggi per noi è il giorno della partenza dei mille giorni. La presenza di un countdown è una grande rivoluzione della politica italiana. Nel momento in cui sei accusato di "annuncite", noi rispondiamo con una data che siamo costretti a rispettare. In questi mille giorni, che scadranno a maggio 2017 attueremo queste riforme.
Stiamo presentando un lavoro (coordinato dal sottosegretario Delrio e dal Ministro Boschi) che rappresenta una scommessa.
Nel sito passodopopasso.italia.it trovete passo per passo il nostro programma.
Oggi è il giorno zero, ogni giorno sul sito ci saranno elementi nuovi che verranno dall’attività parlamentare, dalle scelte dei ministri, dal dibattito dei cittadini. Domani per esempio vedrete le iniziative riguardanti l’agricoltura, mercoledì quelle sulla scuola, ecc.
E’ come se ci fosse un puzzle la cui cornice per noi è chiara e i cui pezzi verranno inseriti giorno per giorno. I cittadini potranno intervenire e partecipare al sito. Ho chiesto al ministro Boschi di prevedere un passaggio parlamentare, ma anche di aggiornare costantemente sul sito il numero dei decreti attuativi, lo strumento dei fondi europei e tutte le questioni aperte ci sarà occasione di dibattito e dialogo.
Abbiamo rispettato il programma presentato a febbraio. Se questa si chiama annuncite, sono felice di essere malato."
Sul bonus di 80 euro:
"Gli 80 euro sono una scommessa politica, sono la più grande riduzione di tasse applicata in Italia.
Si potevano dare ad altri? Certo, ma noi abbiamo preferito darli al ceto medio. Noi non torniamo indietro sugli 80 euro, anzi cercheremo di allargare il bonus"
Sulla BCE
"la Banca centrale europea darà dei soldi alle banche per darli alle imprese e noi vigileremo per essere sicuri che lo facciano. Ci sono poi i 200miliardi di Juncker per gli investimenti che speriamo arrivino il più presto possibile."
Sul lavoro:
"L’articolo 18 è un evergreen, se una volta l’anno non c’è un dibattito sull’articolo 18 non va bene. Noi stiamo discutendo su una cosa che riguarda circa 3.000 persone in un paese di 60 milioni di abitanti. Io confermo che con la delega riscriviamo lo statuto dei lavoratori, che bisogna riformare gli ammortizzatori sociali. Il problema non è l’articolo 18, non lo è mai stato. Quando ci renderemo conto che dobbiamo rendere il nostro mercato del lavoro come quello tedesco (la Germania non è un nemico, è un esempio), quando ci renderemo conto che un imprenditore non può morire di burocrazia per assumere, saremo in condizione di avere un Paese semplice. Alla fine dei 1000 giorni questo succederà",
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