Marte: la sonda NASA InSight atterra (e twitta la prima foto)

Matteo Novelli

27/11/2018

InSight ce l’ha fatta: dopo 7 mesi di viaggio spaziale la sonda della NASA è arrivata su Marte. Ecco perché è importante.

Marte: la sonda NASA InSight atterra (e twitta la prima foto)

È stato un lungo viaggio quello di InSight verso Marte, ma alla fine la NASA ce l’ha fatta: la sonda, partita a maggio, è atterrata sul suolo marziano ed è pronta a portare a termine la propria missione.

Il robot della NASA è riuscito a cavarsela dopo sei mesi di viaggio spaziale, penetrando nella flebile atmosfera marziana a quasi 20.000 chilometri all’ora. Una manovra di frenata e atterraggio lunga sette minuti, sette minuti in cui la NASA (e principalmente, il centro di controllo situato al laboratorio di Jet Propulsion a Pasadena) ha trattenuto il respiro per poi esplodere in una sincera e incontenibile felicità alla conferma dell’atterraggio.

La sonda, non “contenta” del grande traguardo appena raggiunto, si è messa subito al lavoro scattando la prima foto ufficiale della spedizione: una magnifica panoramica del Pianeta rosso (twittata sul proprio profilo ufficiale).

La prima foto della sonda InSight condivisa su Twitter

Marte: gli obiettivi e la missione di InSight

Grande fermento ed esultanza intorno all’arrivo di InSight: ma perché?

Prima di tutto, la difficoltà: arrivare su Marte, per un robot come la sonda in questione, non è esattamente un’impresa così semplice. Per ottenere questo risultato la NASA ha dovuto sviluppare al meglio la nuova missione, accompagnandosi ad anni di ricerche e calcoli complessi, per riuscire nella delicata manovra di penetrazione e atterraggio sul Pianeta rosso (parliamo di dieci anni di lavoro).

InSight è in buona compagnia, andando a unirsi ufficialmente agli altri robot che da qualche tempo esplorano e studiano Marte. Ma il suo compito è decisamente diverso (e più solitario): il robot, una volta aperto i pannelli solari necessari alla sua alimentazione, resterà precisamente nella sua posizione, andando a ricoprire la funzione di lander.

Un lander è progettato per rimanere fisso nel punto di atterraggio: niente passeggiate in giro per Marte, Insight sarà un ascoltatore silenzioso che misurerà con precisione i terremoti che avvengono sul pianeta. Il movimento sismico marziano è infatti un mistero che gli scienziati americani stanno provando a risolvere da oltre 40 anni: non è detto infatti, secondo la NASA, che l’origine dei terremoti su Marte sia di origine equivalente a quella terrestre.

Studiare i terremoti su Marte è importante potrebbe fornire alcuni dati importanti in merito alla formazione dei pianeti rocciosi del sistema solare come Mercurio, Venere e la Terra: il terreno marziano risulta quindi un ottimo campo di studi per tornare indietro nella cronologia dell’interno universo.

Per farlo, InSight si servirà anche di uno strumento perforante in grado di penetrare fino a 5 metri di profondità nel suolo del pianeta. Gli scienziati della NASA potranno capire meglio non solo come è fatto l’interno del sottosuolo marziano, anche misurarne per la prima volta la temperatura interna.

Marte come seconda casa

La ricerca planetaria è da anni incentrata su Marte, e forse vi sarete chiesti il motivo: il pianeta è il candidato più favorito per ospitare non solo le future esplorazioni umane, ma anche un’eventuale seconda casa per gli essere umani. Certo, si tratta di un processo lunghissimo che coinvolge anche ulteriori campi di studio, come la terraformazione, ma le diverse caratteristiche in comune con il pianeta Terra sono ancora tutte da valutare e negli anni i dati accumulati sul pianeta (così come l’interesse dimostrato da parte della comunità scientifica) è cresciuto proprio in questa direzione.

È indubbiamente ancora molto presto per ritrovarsi come Matt Damon nel recente The Martian di Ridley Scott, ma per ora possiamo augurare senza dubbio un buon lavoro a InSight (e magari seguire le sua avventure su Twitter).

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