Le azioni MPS continuano ad essere scambiate con volumi altissimi. Ma chi vende e chi compra? Ecco le ipotesi
Aleggia il mistero su chi tra ieri e oggi abbia venduto e acquisito le azioni Monte dei Paschi di Siena. Ciò che è certo è che i volumi con cui è stato scambiato il capitale, 12,4% ieri e 15,5% oggi sono assolutamente e totalmente fuori dalla norma.
Due sedute boom quelle delle ultime 48 ore, sebbene il titolo oggi abbia chiuso con un ribasso dell’1,77% a 0,21 euro dopo l’incredibile +19% di ieri che ha colto di sorpresa analisti ed investitori dato che ad oggi non si capisce ancora chi abbia effettuato queste transazioni.
In mattinata, la Fondazione guidata da Antonella Mansi ha smentito, su richiesta della Consob, di aver siglato un contratto di compravendita sulla sua quota, evidenziando che in data 5 marzo l’ente risulta ancora azionista con 31,48%. Lo stesso ha fatto l’hedge fund statunitense Och Ziff che molti avevano additato come acquirente di un pacchetto pari all’8%.
La giornata di oggi
Dopo il rally di ieri, MPS ha aperto la seduta odierna mettendo in atto un vero e proprio exploit che ha portato ad una sospensione degli scambi per eccesso di rialzo. Alle 10.00 era già passato di mano il 5,1% del capitale. Un’ora dopo il prezzo delle azioni era pari a 0,24 euro.
Dopo la smentita dell’ente senese però, il titolo ha venduto la tendenza, ma i volumi sono rimasti comunque altissimi. Alla fine MPS ha chiuso in ribasso dell’1,77%, dominando comunque la scena.
Le ipotesi
Tramontata l’ipotesi fondazione, Reuters, basandosi sulle informazioni avute da una fonte, parla di un socio privato che nella giornata di ieri, vendendo le sue azioni, ha dato vita ad un’ondata speculativa. A confermare questa possibilità, arriva un’indiscrezione riportata dall’Huffington Post che riferisce di una vendita effettuata dalla famiglia Aleotti, azionista di MPS con il 4% delle quote.
Una seconda ipotesi invece non coinvolge nessun acquirente, ma vede come causa della corsa di MPS degli ultimi due giorni la discesa dello spread tra titoli italiani e tedeschi, calato sotto quota 180 punti base. Questo infatti, avvantaggerebbe la banca che ha in pancia circa 20 miliardi di titoli di Stato nostrani.
La Consob, che continua a monitorare la situazione, ha intanto rivelato che mercoledì sarebbero stati solo due i soggetti che hanno operato allo scoperto: Egerton e la società di trading Susquehanna International che hanno ridotto le loro posizioni nette corte per un totale pari allo 0,26%.
Il mistero dunque continua, cosa succederà domani?
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