Proponiamo un interessante articolo scritto l’anno scorso da Warren Mosler, l’economista sostenitore della MMT di cui si è già parlato in articoli precedenti; in questo articolo, Mosler parla della BCE e della sua incapacità di creare inflazione.
Impossibilità di creare inflazione monetaria
Con tutti gli strumenti attualmente a sua disposizione, compresa la fornitura illimitata di liquidità alle banche, abbassando il tasso interbancario e acquisendo il debito nazionale dei governi europei, la BCE non ha alcuna possibilità di provocare un’inflazione monetaria, indipendentemente da quanto ci possa provare. Non ci sono proprio canali conosciuti, in teoria o in pratica, che collegano tali politiche all’economia reale.
Non bastano certamente tassi d’interesse più bassi. Basta guardare agli ultimi due decenni del Giappone, gli ultimi 3 anni degli Stati Uniti e le politiche di abbassamento dei tassi della BCE degli ultimi anni. Non c’è alcuna traccia di inflazione monetaria/eccesso di domanda aggregata o debolezza della moneta ad effetto inflazionistico causata da bassi tassi d’interesse. Se non altro, mi sembra che l’effetto deprimente sui risparmiatori indichi che i bassi tassi della banca centrale possono anche, ironia della sorte, promuovere la deflazione attraverso interessi attivi, in quanto il settore non governativo è necessariamente un ricevitore netto di interessi attivi, quando il governo è un contributore netto.
E se ciò che viene chiamato "quantitative easing" fosse inflazionistico, il Giappone sarebbe "superinflazionato" ora, seguito dagli Stati Uniti. La ragione per cui non si crea inflazione con l’acquisto da parte della BCE di titoli di stato è perché tutto ciò che fa consiste nel trasferire le partecipazioni degli investitori dal debito nazionale ai bilanci della BCE, non provocando pertanto alcun cambiamento all’economia reale.
Così la grande ironia è che, mentre non c’è nulla che la BCE possa fare per causare un’inflazione monetaria, anche se volesse, la stessa BCE, temendo l’inflazione, resta frenata sull’acquisto di titoli di stato, il che eliminerebbe il rischio di insolvenza da parte dei governi nazionali ma non le forze monetarie deflazionistiche attualmente in vigore.
Da dove viene l’inflazione monetaria quindi?
Dalla politica di bilancio. L’inflazione di Weimar è stata causata da deficit di spesa dell’ordine di circa il 50% del Pil per acquistare le valute estere richieste per le riparazioni di guerra. Non è stata una sorpresa il fatto che il cambio di così tanti marchi tedeschi in valute estere lo abbia spinto verso il basso, come infatti è stato. Infatti, quando quella politica si concluse, si concluse anche l’inflazione. E non c’era niente che la Banca Centrale avesse potuto fare con i tassi di interesse o acquistando e vendendo titoli o qualsiasi altra cosa per fermare l’inflazione causata dal massiccio deficit di spesa, proprio come oggi non c’è niente che la BCE possa fare per invertire le forze deflazionistiche messe in atto dalle misure di austerità.
Post script:
L’unico modo attraverso cui la BCE potrebbe creare inflazione sarebbe quello di acquistare dollari o altre valute estere a titolo definitivo, che non farebbe neanche quando si potrebbe desiderare un euro più debole, in quanto ideologicamente si vuole che l’euro sia la valuta di riserva e non si vogliono costruire riserve valutarie che diano l’impressione che l’euro sia sostenuto da altre valute estere.
Traduzione italiana a cura di Erika Di Dio. Fonte: MoslerEconomics
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