Il Movimento 5 Stelle sta certamente vivendo un momento complicato. Il rapporto tra Grillo e il dissenso all’interno del suo Movimento si fa sempre più complesso e rischia, adesso più che mai, di creare una vera e propria crepa tra i grillini.
Ieri l’assemblea dei parlamentari 5 Stelle dopo una lunga riunione, all’1 di notte ha votato per l’espulsione dei quattro Senatori "dissidenti". Oggi la parola spetta al popolo della rete, alla base del M5S, l’unico organo ad avere l’ultima parola su tutte le decisioni dei grillini. Alle 19 di oggi pomeriggio si chiudono la votazioni sul blog di Grillo e, in poco tempo si dovrebbe avere il responso circa il futuro dei quattro Senatori sotto accusa.
Grillo oggi ha confessato di sperare che la rete confermi la decisione presa durante l’assemblea dei parlamentari, decretando l’espulsione dei Senatori. Aggiungendo che anche se si riduce il numero di grillini, il Movimento ne esce più compatto e coerente.
Ma sulla compattezza, in molti non sono concordi con Grillo. Le parole, ma anche le azioni di alcuni grillini a sostegno dei quattro Senatori sotto accusa farebbero pensare al contrario. Tanto che si è arrivati a parlare esplicitamente di scissione.
I Senatori dissidenti
Lorenzo Battista, Fabrizio Bocchino, Francesco Campanella e Luis Alberto Orellana sono i quattro Senatori dissidenti che rischiano l’espulsione dal M5S. L’accusa mossa, prima sul blog di Grillo con un post e poi dall’assemblea nei loro confronti, è di "aperturismo". I Senatori sarebbero stati troppo aperti nei confronti di Renzi e hanno osato muovere una critica a Grillo per come ha affrontato il colloquio con il neo premier. I Senatori avrebbero preferito da parte del loro capo una maggior disposizione al dialogo con il premier in sede di consultazioni. Nonostante le critiche, i quattro Senatori hanno sempre confermato che non avrebbero mai votato la fiducia al governo Renzi, in linea con il comportamento del Movimento.
Secondo i ben informati, gli ultimi avvenimenti sarebbero soltanto un pretesto per cacciare quattro senatori già scomodi da tempo. I ribelli sono finiti nel mirino degli oltranzisti del Movimento per i loro duri giudizi riservati a tutta la linea imposta da Grillo-Casaleggio.
Espulsione
L’espulsione è già stata decisa, ora manca soltanto la ratifica da parte della rete.
"Adesso deciderà la rete - ha scritto Grillo sul blog - spero che deciderà e confermerà il verdetto della assemblea, così noi siamo un pochino meno ma molto, molto più coesi e forti. Dopo svariate segnalazioni dal territorio di ragazzi, di attivisti, che ci dicevano che i quattro senatori Battista, Bocchino, Campanella e Orellana si vedevano poco e male, i parlamentari del M5S hanno fatto un’assemblea congiunta decidendo l’espulsione dei suddetti senatori”.
Si tratta della terza espulsione da quando il M5S è entrato in parlamento. Il primo è stato Marino Mastrangelo reo di aver partecipato ad un talk in tv quando la linea imponeva "niente contatti con i giornalisti"; seguito da Adele Gambaro, la senatrice colpevole di aver criticato duramente Grillo, domandandosi se il comico non fosse un problema per il Movimento.
Scissione
La possibile espulsione dei quattro Senatori fa tanto parlare di sé perché non si tratta soltanto di meccanismi di giustizia interni al M5S, ma la prima crepa del Movimento.
I senatori grillini si sono riuniti e a quanto pare altri quattro di loro sarebbero intenzionati a dimettersi in dissenso per la procedura di espulsione dei dissidenti. Tra questi Maurizio Romani, Laura Bignami e Alessandra Bencini che dice: "basta, voglio tornare a casa, così non va".
Ma secondo fonti interne il dissenso per la gestione della situazione sarebbe molto più ampio e porterebbe ad una scissione ed alla nascita di un altro gruppo. ”Sono più di 30 i senatori pronti a difendere Campanella e gli altri esponenti del Movimento 5 stelle - conferma Roberto Cotti - sono pronti a costituire un gruppo autonomo.
Intanto, mentre la base del Movimento sta votando a favore o contro la loro espulsione, e all’interno del M5S si agitano venti di scissione, i senatori si difendono in un breve video:
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