Per Roberto Maroni storico esponente della Lega non sarebbe in discussione la leadership nel partito di Matteo Salvini, ma Luca Zaia potrebbe essere il premier di un possibile governo post coronavirus.
Se prima dell’emergenza coronavirus Luca Zaia era ben noto soprattutto ai cittadini del Veneto, tanto che in vista delle elezioni regionali in autunno una sua terza vittoria di fila appariva scontata, adesso del governatore si parla molto anche a livello nazionale.
Nonostante uno dei primi focolai del COVID-19 sia scoppiato proprio nella sua Regione, Zaia è stato capace di isolare subito le zone rosse e fare un numero adeguato di tamponi, strategia che ha consentito che il Veneto non facesse la fine della Lombardia.
Un operato apprezzato in maniera sostanzialmente unanime, con anche diversi esponenti del centrosinistra che hanno pubblicamente ammesso il buon lavoro fatto finora dal governatore del Veneto.
Non è un caso quindi che gli ultimi sondaggi sul gradimento dei leader vedano Luca Zaia davanti a Matteo Salvini, tanto che si è iniziato a parlare di un possibile dualismo all’interno della Lega per la leadership del partito.
Per Zaia un futuro da premier?
Una rivalità quella paventata tra l’ex ministro e il governatore che però sarebbe seccamente smentita da Roberto Maroni, storico esponente della Lega ed ex presidente della Lombardia che intervistato da La Repubblica non ha messo in discussione la leadership di Matteo Salvini.
“Il leader è Salvini - ha spiegato al quotidiano l’ex inquilino del Pirellone - Il nostro è un vero partito leninista e lo dico con piacere e Zaia non ha alcuna intenzione di fare il capo della Lega”.
Maroni però sembrerebbe avere altri piani per Zaia “lo vedrei bene alla guida del Paese fuori dalla pandemia, Luca sarebbe certamente in grado di guidare una coalizione e un governo senza conflitti”.
Se per il futuro il leghista vedrebbe bene un governo guidato da Luca Zaia, per l’immediato invece Roberto Maroni spinge per un esecutivo di unità nazionale con Mario Draghi nel ruolo di Presidente del Consiglio”.
“Un governo super politico, guidato da Mario Draghi, è l’unico che può portarci fuori dall’emergenza - ha spiegato Maroni - Salvini dovrebbe non solo sostenerlo, ma farne parte, accettando le deleghe alle imprese : il nostro mondo produttivo di riferimento”.
Se da un lato Roberto Maroni non ha messo in discussione la guida della Lega, dall’altro però il fatto di parlare di Luca Zaia come possibile premier e non di Matteo Salvini probabilmente non avrà fatto piacere al segretario, da tempo ansioso di poter arrivare a Palazzo Chigi.
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