Legge sull’omofobia: in occasione del Festival di Sanremo si è tornati a parlare della proposta di legge bloccata da 3 anni. A che punto siamo?
La legge sull’omofobia in Parlamento? Ferma da 3 anni e mezzo.
Al Festival di Sanremo 2017 si è tornati a parlare di una questione che sta a cuore a molti: l’omofobia. Michael Holbrook Penniman Jr., in arte Mika, ha colto l’occasione del Festival per riproporre questo argomento. Questa la dichiarazione del cantante:
"E’ molto bello essere di tutti i colori. E se qualcuno non vuole accettare tutti i colori del mondo e pensa che un colore è migliore e deve avere più diritti di un altro o che un arcobaleno è pericoloso perché rappresenta tutti i colori.. Beh, peggio per lui. Sinceramente, questo qualcuno lo lasciamo senza musica".
L’occasione ha dato spunti di riflessione sulla manovra di legge che è ferma da troppo tempo: considerata l’attesa, sembrerebbe che per il governo la questione non sia di primaria importanza.
Legge omofobia: a che punto siamo?
E’ ferma infatti da tre anni la legge sull’omofobia approvata dalla Camera in prima istanza il 19 settembre 2013 e trasmessa 4 giorni dopo a Palazzo Madama.
La prima firma del testo è stata quella del sottosegretario Dem Ivan Scalfarotto, ma la manovra è stata supportata anche da SEL e dal Movimento Cinque Stelle. L’obiettivo? Quello di far comprendere quell’aspetto di mondo che gli omofobi non conoscono e temono.
Il Movimento Cinque Stelle infatti ha supportato la causa introducendo alcuni emendamenti che propongono in caso di condanna l’obbligo di lavorare da sei mesi a un anno in un’associazione che tutela omosessuali, bisessuali, transessuali o transgender.
Il leader di SEL Nichi Vendola invece ha recentemente ricordato su Facebook che la proposta di legge per combattere l’omofobia e la transfobia non è stata sbloccata da troppo tempo e che è necessario procedere quanto prima.
Il consenso alla manovra di legge è arrivato anche dai vertici di potere: lo stesso presidente Mattarella, in occasione della giornata mondiale contro l’omofobia, che ha avuto luogo lo scorso 17 maggio, ha rilasciato una dichiarazione supportiva alla causa.
“Questa giornata offre l’occasione di riflettere sulla centralità della dignità umana. La Costituzione richiede all’art. 2 di garantire il pieno rispetto dei diritti fondamentali di ognuno, indipendentemente dall’orientamento sessuale. Tra i compiti della Repubblica vi è quello di garantire il libero sviluppo nella vita di relazione. La non accettazione della diversità genera violenza e per questo va contrastata”.
Ma allora perché la proposta di legge non sta procedendo? Affrontiamola punto per punto.
La proposta di legge contro l’omofobia
Ai sensi della legge penale, per dignità sessuale si intende la condizione umana che scaturisce dal sesso biologico combinato all’identità sessuale e all’orientamento sessuale che la persona percepisce.
Pertanto a chiunque offenda la dignità sessuale di una o più persone deve essere comminata una pena pari al danno subito dalla vittima:
- è prevista la reclusione fino ad un anno o una multa fino a € 12.000 per chiunque offenda con commenti o gesti discriminanti una persona dal diverso orientamento sessuale;
- se dall’offesa omofoba ne deriva una danno personale di una certa entità, si prevede la reclusione da quattro a nove anni;
- se dall’offesa omofoba ne deriva una lesione gravissima, la reclusione prevista spazia da sette a quindici anni;
- qualora dalle vessazioni dovesse scaturire la morte, la legge recita che la reclusione possa variare da dodici a ventiquattro anni;
- se la discriminazione è stata compiuta attraverso i mezzi di comunicazione telematica o di massa è previsto un’inasprimento della pena;
- nel caso in cui il danno sia stato commesso su minori, la pena è aumentata fino a due terzi.
Il principale obiettivo della normativa è stato quello di creare una nuova legge chiara e semplice, nonché immediata e diretta, al fine di veicolare un concetto che dovrebbe essere inteso e compreso da tutti.
Nella Costituzione non può mancare un minuto di più la tutela della personalità dell’individuo libera dai pregiudizi e dalle discriminazioni sulla sessualità.
La proposta nasce proprio al fine di tutelare per l’appunto la dignità dell’essere umano che passa anche per la dignità sessuale.
Una società che si reputi civile, non può prescindere più da un atto tale di democrazia. La civiltà passa anche e soprattutto nel credere che l’amore debba essere una scelta libera dalle coercizioni e dai vecchi pregiudizi.
I promulgatori della legge hanno agito nella consapevolezza che il cambiamento di mentalità non potrà essere ne facile ne repentino, ma questa legge è l’inizio della scalata per un mondo migliore.
Dal desiderio di liberare l’Italia da quel nero che la avvolge e di trasformarlo in un arcobaleno di tutti i colori, nasce l’urgenza di non aspettare più.
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