Legge di stabilità: cosa cambia per i lavoratori e per le imprese?

Vittoria Patanè

27/12/2012

Legge di stabilità: cosa cambia per i lavoratori e per le imprese?

La legge di stabilità, dopo un iter turbolento, è stata finalmente approvata dal Governo. Sono molte le misure contenute al suo interno che hanno lo scopo di dare una maggiore solidità al bilancio dello Stato. Alcune di esse riguardano direttamente i lavoratori e le imprese. Andiamo a vederle nello specifico.

Aumento IVA

La legge di stabilità 2013 prevede un aumento dell’ Iva dal 21 al 22%, a partire dal 1° luglio 2013, mentre l’aliquota al 10% rimane inalterata. Sintetizzando l’aliquota ordinaria sale di un punto percentuale (dal 21% al 22%), mentre la ridotta, al 10%, e la super ridotta, al 4%, non subiscono modifiche.

Deduzione IRAP

Parlando di imprese e lavoro, tra le novità più importanti introdotte dalla legge di stabilità, troviamo senza dubbio la deduzione Irap.
Viene alzata la quota deducibile relativa ai costi del personale “stabile”, ossia vengono favorite le aziende che privilegiano i contratti di lavoro a tempo indeterminato e l’assunzione di donne e giovani. Nello specifico lo sconto sull’imponibile passa da 4.600 a 7.500 euro per ogni dipendente che abbia un contratto a tempo indeterminato e da 10.600 euro a 13.500 se l’assunzione riguarda donne e giovani al di sotto dei 35 anni.
Vantaggi anche per chi stipula contratti nelle zone economicamente più deboli come Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. In queste aree, per ogni dipendente assunto la deduzione sale da 9.200 a 15.00 euro, mentre l’agevolazione per gentil sesso e giovani passa da 15.200 a 21.000 euro.
Non possono beneficiare delle deduzioni le pubbliche amministrazione, le banche, le assicurazioni, gli enti finanziari, le aziende che operano, in concessione e a tariffa, nei comparti energia, acqua, trasporti, infrastrutture, poste, telecomunicazioni, raccolta e depurazione delle acque di scarico e della raccolta e smaltimento rifiuti.
Inoltre, a partire dal 2014, saranno esentati dal pagare l’Irap coloro che svolgono attività commerciali, arti e professioni, senza avvalersi di lavoratori dipendenti o assimilati e impiegando, anche mediante locazione, beni strumentali di valore non superiore al limite che sarà determinato da un decreto del ministero dell’Economia e Finanze.

ASPI

Per quanto riguarda i lavoratori, dal 1° gennaio arriva la nuova assicurazione sociale per l’impiego. L’ASPI, l’associazione sociale per l’impiego, introdotta dalla riforma Fornero, estenderà, a partire dal prossimo anno, le garanzie già previste per alcune categorie di impiegati. Potranno usufruirne tutti i disoccupati che, in passato, abbiano avuto un lavoro con contratto a tempo indeterminato o determinato e che possiedano un’anzianità assicurativa di due anni e un anno di contribuzione nel biennio precedente al periodo in cui si è rimasti senza lavoro.
L’assicurazione sarà pari al 75% per i redditi fino a 1.180 euro mensili, mentre coloro che hanno un reddito superiore, potranno godere del 25% della parte eccedente, con un tetto massimo di 1.119,32 euro. Durerà in tutto 12 mesi, che diventano 18 per i cittadini con più di 55 anni.
Se viene interrotto un rapporto di lavoro a tempo indeterminato per le causali che, indipendentemente dal requisito contributivo, darebbero diritto all’ASPI, verificatisi dal 1° gennaio 2013, è dovuta, a carico del datore di lavoro, una somma pari al 41% del massimale mensile di ASPI per ogni dodici mesi di anzianità aziendale negli ultimi tre anni.

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