Lavoro: nel 2013 arriva la tassa sui licenziamenti

Vittoria Patanè

06/01/2013

Lavoro: nel 2013 arriva la tassa sui licenziamenti

Il nuovo anno ha portato con sé un’interessante novità che coinvolge il mondo del lavoro: la tassa sui licenziamenti, entrata in vigore già da ieri e finalizzata a tutelare quel posto di lavoro che oggi sembra diventato un privilegio e non un diritto di tutti i cittadini di uno stato civile.
Introdotta dalla Riforma Fornero, la tassa sarà pari al 41% del massimale mensile spettante per l’Aspi (nuova indennità di disoccupazione) e graverà su tutti i datori che, a prescindere dal motivo, decideranno di interrompere il rapporto di lavoro, anche degli apprendisti.

Chi dovrà pagare?

La tassa sui licenziamenti si applica a tutti i datori di lavoro che decidono di congedare i loro dipendenti per qualsivoglia motivo. Solo due eccezioni permetteranno loro di salvarsi dal pagamento:

  • Nel caso in cui il lavoratore presenti regolari dimissioni;
  • Nel caso in cui il datore di lavoro receda dopo la scadenza di un contratto d’apprendistato.

Bisogna sottolineare anche che, fino al 2016, la nuova tassa sarà alternativa al contribuito per l’ingresso nella mobilità, quindi, nel caso in cui si stia già pagando l’imposta sulla mobilità, il versamento del ticket sui licenziamenti non è dovuto.

Quanto costerà ai datori di lavoro?

Per quanto riguarda l’importo da pagare da parte di aziende e datori di lavoro in generale, la Riforma Fornero prevedeva inizialmente un importo pari al 50% dell’indennità dell’Aspi per anzianità di 12 mesi.
Ma adesso le cose sono un po’ cambiate. In sede di conversione del Decreto Sviluppo 2012, è stato approvato un emendamento che ha modificato sia l’aliquota percentuale che le modalità di rilevazione della base imponibile su cui essa viene quantificata.
La percentuale del 50% è stata ridotta al 41%, mentre la base imponibile, che inizialmente era pari al 50% dell’indennità Aspi per il dipendente, adesso corrisponde al massimale mensile e non più all’indennità effettivamente erogata.
La tassa crescerà in base all’anzianità aziendale, a prescindere dal fatto che il dipendente possieda o no i contribuiti necessari per accedere all’Aspi.

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