Nel 2012 è calato il numero di morti e incidenti sul lavoro rispetto agli anni precedenti. E se i maligni si dividono (tra chi dice che la causa di questo dato è il poco lavoro che c’è, e chi afferma che il governo è pronto a prendersi anche questo merito additandolo alle sue politiche), i numeri dell’Inail parlano chiaro anche se si guarda agli incidenti: -9% rispetto al 2011 e -23% rispetto al 2008.
Meno morti e incidenti sul lavoro
In tutto ci sono stati 790 morti sul lavoro nel 2012, rispetto agli 866 del 2011; ben 744.916 denunce di infortuni, contro le 817.586 del 2011 e 496.079 incidenti sul lavoro riconosciuti (di cui 89.294 sono avvenuti per motivi di lavoro, ma non sul posto di lavoro) rispetto ai 559.504 del 2011.
Numeri ancora troppo alti, come rivela anche il presidente dell’Inail, Massimo De Felice, che sottolinea la necessità di migliorare e aumentare le politiche di prevenzione.
Lavoro: irregolarità e regolarizzazioni
E proprio relativamente alle politiche di prevenzione, nel 2012 sono anche aumenti i controlli nei posti di lavoro, con una conseguente crescita del riscontro di irregolarità: nell’87% dei casi (23mila aziende ispezionate) si sono infatti riscontrate irregolarità.
Di contro si è registrato un incremento della regolarizzazione dei lavoratori irregolari e di quelli in nero, rispettivamente del 10% e del 7,3% a fronte dei dati 2011.
L’amianto è ancora il principale responsabile delle patologie riscontrate nel 2012, e proprio su questo materiale ha puntato l’attenzione Napolitano, che ha chiesto una maggiore attività di controllo, "con una particolare attenzione all’uso e allo smaltimento improprio di sostanze e materiali nocivi, come l’amianto, dalle quali possono scaturire gravi patologie.
Malignità a parte, un dato è certo: meno lavoro, minor rischio di morire o subire incidenti. La decrescita, dunque, seppur apprezzabile, non può non tener conto di questo fatto.
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