Lavoro: la riforma Fornero? Non piace neanche all’ONU. Pessima la staffetta generazionale. Bocciati

Vittoria Patanè

03/06/2013

Lavoro: la riforma Fornero? Non piace neanche all’ONU. Pessima la staffetta generazionale. Bocciati

L’International Labour Organization, ente delle Nazioni Unite e massima istituzione a livello globale, sui temi dell’occupazione si concentra sull’Italia e quello che vede non le piace per niente.

Pessimi i risultati della riforma Fornero sui contratti a tempo determinato, ancora peggio l’idea della staffetta generazionale, preoccupante il livello di disoccupazione, insomma: una condanna senza appello.

Questo il desolante quadro che emerge dal tradizionale rapporto annuale dell’ILO che consiglia al nostro Paese di cambiare totalmente strategia.

La riforma Fornero

"La percentuale dei contratti a tempo determinato sull’insieme dei contratti precari è probabilmente aumentata a seguito della riforma Fornero",

questo quanto si legge nella scheda relativa all’Italia che sottolinea anche come la disoccupazione, da 2007 ad oggi, sia aumentata di 5,7 punti.

Ma dopo i giudizi, arrivano anche i consigli:

"il Paese dovrebbe monitorare le forme atipiche di occupazione, sarebbero necessari maggiori sforzi per incentivare la trasformazione dei contratti a tempo determinato in posti di lavoro fisso".

Bisogna creare un milione e mezzo di posti di lavoro a fronte di 600 mila licenziamenti e un milione di persone in età da lavoro.

La staffetta generazionale

L’idea del ministro del Welfare Enrico Giovannini, che per far uscire i giovani dal baratro disoccupazione aveva ipotizzato un turnover tra i lavoratori più anziani, piace poco alle Nazioni Unite.

"La sfida della ricerca di un posto di lavoro è particolarmente difficile per i giovani tra 15 e 24 anni: il tasso di disoccupazione di questa fascia di età è salito di 15 punti percentuali e ha raggiunto il 35,2% nel quarto semestre 2012",

si legge nel rapporto, ma la staffetta non è la soluzione, meglio lo Youth Guarantee.

Quest’ultimo è un sistema utilizzato nei Paesi nordici indirizzato ai giovani under 25 che consente loro di ricevere offerte di lavoro adeguate, corsi di formazione, apprendistati e tirocini entro quattro mesi dalla fine degli studi o dal giorno in cui rimangono senza lavoro.

In alternativa l’Ilo propone alcuni incentivi volti a favorire l’assunzione dei giovani più svantaggiati:

“le borse di formazione il contatto con lavoratori più esperti attraverso il tutoraggio che può fornire consigli, istruire alle buone pratiche sul luogo di lavoro ed aiutare a dissipare i malintesi riguardo ai giovani”.

Analisi globale

Dallo stesso rapporto emerge anche una situazione davvero preoccupante a livello globale: la disoccupazione nel 2012 ha afflitto 195 milioni di persone, 25 milioni in più rispetto a 5 anni prima.

Le previsioni non sono certo rosee dato che entro il 2017 il numero salirà a 214 milioni.

La ricetta proposta dall’ILO prevede sgravi fiscali volti ad incentivare le assunzioni ed un totale abbandono del regime di austerità. Funzionerà? Si spera.

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