La settimana dei mercati: gli asset caldi da monitorare (dal 9 al 15 novembre)

Ufficio Studi Money.it

9 Novembre 2020 - 07:32

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Gli asset sotto i riflettori di questa settimana. Dal Bitcoin all’Eur/Usd, dalle valute esotiche ai titoli azionari passando da petrolio e soft commodities.

La settimana dei mercati: gli asset caldi da monitorare (dal 9 al 15 novembre)

I mercati azionari rimbalzano con vigore sulla scia dei risultati delle elezioni presidenziali americane. Anche i metalli preziosi recuperano punti preziosi mentre il il biglietto verde si indebolisce. Interessante il movimento in allungo del Bitcoin che si sta ritagliando nel tempo una nicchia importante nei portafogli degli investitori. In calo invece il Petrolio sotto la pressione della crisi sanitaria di Covid19.

Europa vs Stati Uniti

I listini dell’eurozona passano una settimana sugli scudi trainati dai mercati americani. Questa volta si può dire che il Vecchio Continente si è lasciato trasportare dall’euforia delle elezioni presidenziali USA recuperando, in tutto o in parte, i punti lasciati sul campo durante il ritracciamento partito alla metà di ottobre 2020.

Le performance sono state quindi decisamente generose: l’indice FTSEMib ha registrato un guadagno del +9,69%, il Dax30 un rialzo del +7,99%, migliore listino dell’eurozona, il Cac40 una salita del +7,98% e l’indice spagnolo Ibex35 un +6,48%. Anche i settori presentano tutti un segno positivo spinti dai comparti tecnologico, chimico e dei beni e servizi.

La situazione però non appare ancora definita. La ripresa in scia al contesto americano ha riportato i valori nuovamente all’interno delle fasi laterali dei rispettivi mercati, ma durante le prossime settimane le Borse europee dovranno dimostrare che il trend rialzista possiede le energie sufficienti per rompere le resistenze di medio periodo inviolate da tempo.

Gli indici americani brindano invece alla vittoria del democratico Joe Biden. I mercati sembrano scontare un nuovo programma bipartisan che si dovrebbe formulare per incontrare i favori della maggioranza repubblicana al Senato. Ad oggi quindi le Piazze sembrano gradire i risultati elettorali ed allontanare le incognite ancora presenti. Donald Trump infatti potrebbe contestare il voto ad oltranza destabilizzando i listini e generando volatilità, lo stesso si potrebbe affermare per i due ballottaggi al senato previsti per gennaio 2021. Solo quando questi due nodi saranno sciolti i mercati potranno definire un trend costante di medio periodo.

Attualmente comunque il Nasdaq Composite e l’S&P500 si presentano ai test delle rispettive resistenze statiche e questo è il primo target di prova per confermare il recupero della scorsa settimana e la solidità della tendenza in atto.

Metalli preziosi in recupero. Petrolio in fase ribassista

L’oro recupera punti durante l’ultima settimana e registra una performance positiva di quasi il 5% dal minimo del 29 ottobre 2020. Il prezzo si trova nuovamente all’interno della fase laterale di medio periodo e sembra volere tentare il test di quota 1.985 dollari, resistenza e parte alta della banda di oscillazione. Una violazione potrebbe condurre verso il primo obiettivo in zona 2.050. Un cambio di view ribassista sarebbe possibile solo sotto area 1.845.

Anche l’argento presenta lo stesso movimento, ma più amplificato. Il parente meno nobile si avvia verso quota 26 dollari e riprende la trendline di medio termine che aveva violato il 28 ottobre 2020. La forza relativa dell’argento rispetto al lingotto è evidente e confermata anche dal Gold/Silver Ratio in fase calante nell’ultima settimana.

Il Petrolio rompe gli indugi e mostra una decisa flessione con il prezzo vicino alla parte bassa della fase laterale nella quale è intrappolato da mesi. Il WTI Crude (Future Full1220) si trova a pochi punti dal test di area 36$ mentre il Brent Crude Oil (Future Full 0121) cerca di mantenere il livello in zona 40$.

Il barile mostra la prima vera paura verso la seconda ondata di Covid19 e gli effetti dei lockdown parziali sulle imprese e i trasporti. Dalla prossima riunione dell’Opec+ potrebbe arrivare un sostegno al prezzo con un taglio dell’offerta.

Eur/Usd alla prova della resistenza in area 1,19

L’euro si rafforza nell’ultima settimana e si avvia verso il test di area 1,19. Dopo il pullback sulla parte bassa della banda di oscillazione laterale ad ampio range e sulla trendline di lungo periodo la moneta unica sembra avere ritrovato nuovo vigore positivo.

Nelle quattro sessioni scorse la major ha recuperato il 2,62%, quasi l’intera perdita registrata dall’inversione avviata il 21 settembre 2020 e la volatilità ha ripreso a crescere con la maggior parte degli indicatori rivolti a rialzo.

I prossimi giorni saranno determinanti per il futuro del trend, una violazione di area 1,19 potrebbe condurre al primo obiettivo in zona 1,20 mentre il respingimento potrebbe riportare la major verso il test prima di 1,1750 e poi di 1,16.

Conferma la debolezza del biglietto verde, più che la forza dell’euro, il calo dell’ultima settimana del Dollar Index che nelle ultime cinque sessioni ha perso terreno rispetto alle principali valute.

Il Bitcoin ritraccia dopo l’allungo in area 16.000

Il Bitcoin (BTC/USD) accelera il movimento partito il 10 ottobre dopo la rottura della banda laterale e raggiunge quasi i 16.000 dollari. Sul livello la criptovaluta cede punti preziosi e lascia spazio alle prese di beneficio di breve periodo.

Il riassorbimento tecnico del minimo della giornata di venerdì scorso lascerebbe pensare ad un nuovo tentativo rialzista nei prossimi giorni. La volatilità in rialzo, definita dall’ATR(14) accompagnerebbe questa ipotesi e l’indicatore RSI(14) in forte ipercomprato mostrerebbe la forza del trend. Anche la EMA(21) è ampiamente sotto la quotazione ad evidenziare il trend positivo, ma è anche possibile una continuazione del ritracciamento fino a quota 13.600.

Gli asset sotto i riflettori della settimana

Questa settimana sotto i riflettori alcuni titoli del mercato italiano tra cui: Amplifon che, dopo la rottura di area 32,70 durante la scorsa settimana, ha avviato un rally di breve termine segnando il nuovo massimo storico a quota 35,46 euro; Ferrari, in allungo di breve termine dopo la violazione della resistenza in zona 168 euro, Diasorin in corsa verso il test dei 208 euro ed infine SeSa che, in trend rialzista di lungo periodo, prova la violazione di area 90 euro.

Nel mercato tedesco invece sotto i riflettori Delivery Hero, in allungo ed accompagnata da una forte fase di volatilità, Deusche Post, quasi al test di area 42 euro, Sartorius ed infine Zalando alla violazione di quota 87 euro.

Sui listini americani alcuni titoli del settore tech ed in particolare: Alphabet, Align Technology al test del supporto in zona 470$, Analog Device in accelerazione, Applied Materials in allungo dopo la rottura di quota 48$, Cadence Design System con la formazione di una Pin Bar rialzista nella giornata di venerdì, Copart, Garmin, Lam Research, Mercadolibre, Monolithic Power System e Texas Instruments in rally decisamente positivo.

Nel comparto non tecnologico invece da seguire Thermo Fisher Scientific, Deere, Sea e Thomson Reuters. Tutti questi titoli presentano un struttura tecnica di chiaro rialzo e la rottura di livelli importanti di prezzo. Si evidenzia che le azioni segnalate hanno beneficiato dell’apprezzamento degli indici di riferimento e hanno presentato una discreta forza relativa.

Nel Forex una particolare attenzione per il test di quota 1,32 del Cable, il cambio GBP/USD e la prova della violazione della parte alta della banda di oscillazione laterale in zona 1,19 da parte dell’ EUR/USD. Sempre sotto la lente anche NZD/USD alla rottura della resistenza a 0,6760, USD/CAD al test di 1,30 e USD/JPY alla prova del supporto in area 103.

Da tenere monitorati anche i cambi esotici contro il biglietto verde ed in particolare il cambio USD/TRY, con l’indebolimento della lira turca a quota 8,52, lo USD/ZAR con il test di quota 15,60 e lo USD/MXN alla rottura di area 20,90.

Tra le criptovalute sotto i riflettori il movimento rialzista del Bitcoin (BTC/USD) con il ritracciamento a 14.837 dollari dopo aver raggiunto quasi area 16.000 dollari in data 6 novembre.

Tra le Soft Commodities da controllare il Cotton (Future N.2 Full1220) in fase di ritracciamento dopo il tentativo fallito di rottura a quota 72 punti e in appoggio sulla trendline di medio termine, e la Soybean (Future Full0121) in rally di breve e medio periodo.

Tra i metalli interessante il movimento del Palladio (Future Full1220) alla violazione della parte alta della fase laterale.

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