Un gruppo di ricercatori della Johns Hopkins University ha dimostrato che è possibile attivare le webcam di alcuni modelli di MacBook all’insaputa degli utenti
Viviamo in un periodo in cui, volenti o nolenti, la presenza online di ciascuno di noi va aumentando. A fronte di una maggior esposizione, non sempre volontaria, è cresciuta anche la consapevolezza della necessità di tutelare la propria privacy e limitare le tracce che lasciamo nel corso della navigazione.
Viene però naturale fidarsi di alcuni segnali che ci mandano i nostri device tecnologici. Ad esempio, siamo portati a dare per scontato che, quando i LED delle nostre webcam sono spenti, questo significhi che la nostra immagine è al sicuro, che nessuno avrà modo di vederci.
In realtà non è così. Di recente, un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Computer Science della Johns Hopkins University ha pubblicato i risultati di un tentativo riuscito di hacking che mi muove proprio in quella direzione.
Stando alla loro procedura, sarebbe difatti possibile prendere il controllo di alcuni modelli di MacBook – tutti prodotti prima del 2009 – e attivare la webcam iSight senza che ciò sia visibile all’ignaro utente.
Ciò è possibile programmando il microcontroller della webcam affinché si attivi e inizi a registrare indipendentemente dal LED che ne segnala lo status di accensione.
Diversi esperti di sicurezza hanno confermato che le webcam sono suscettibili all’hacking e che l’unico sistema sicuro al 100% per essere certi di non essere spiati è anche il più analogico: oscurare la webcam con un pezzo di carta.
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