La lotta all’evasione fiscale cerca di affievolire un danno per le casse dello stato che ogni anno raggiunge cifre di milioni di euro, con nomi di aziende italiane di prestigio che finiscono sotto inchiesta con l’accusa di aver evaso il fisco.
Una fattispecie di questo tipo è posta in essere dall’operazione della guardia di finanza di Milano, che stamani ha portato a termine un decreto di sequestro preventivo su beni immobili e partecipazioni societarie per un valore di oltre 65 milioni di euro, nei confronti di una delle più importanti famiglie industriali nel settore tessile e della moda, i Marzotto.
I soggetti che hanno operato nell’inchiesta
L’operazione d’inchiesta condotta dai pm è stata eseguita da Laura Pedio e Gaetano Ruta coordinati dal procuratore aggiunto Francesco Greco.
Nella vicenda sono indagate tredici persone, alcune appartenenti alla famiglia già proprietaria della griffe Valentino Fashion Group. L’accusa nei loro confronti è di omessa presentazione della dichiarazione dei redditi e degli immobili, terreni e partecipazioni societarie a loro riconducibili.
Tra gli indagati figurano i nomi di soggetti della famiglia Marzotto, e della famiglia Donà Delle Rose.
Le indagini sono scaturite da inesattezze pervenute durante una verifica fiscale fatta dall’Agenzia delle Entrate , sulla cessione del gruppo Valentino Fashion Group da parte dei Marzotto e Donà Delle Rose al fondo Permira.
L’evasione scaturirebbe da 200 milioni di euro pagati per vie illecite, cifra ottenuta in Lussemburgo senza pagare tasse per circa 65 milioni di euro.
Le parole della guardia di finanza
La guardia di finanza si esprime sull’operazione portata a termine con successo: “Attraverso le indagini svolte è stato possibile individuare i luoghi in cui venivano effettivamente assunte le decisioni, ed impartite le direttive sulla gestione della società di diritto lussemburghese. Le risultanze probatorie hanno permesso di riqualificare la holding come soggetto fiscalmente residente nel territorio nazionale, con conseguente emersione dell’obbligo di denuncia al Fisco di una plusvalenza da cessione di partecipazioni”.
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