La fine dell’Euro parte dalla Germania? Intervista a Bernd Lucke, euroscettico leader di AFD

Federica Agostini

25/07/2013

La fine dell’Euro parte dalla Germania? Intervista a Bernd Lucke, euroscettico leader di AFD

Il blog di OpenEurope ha intervistato il Professor Bernd Lucke, leader fondatore del partito euroscettico tedesco, Alternativa per la Germania (Alternative für Deutschland, AfD). Traduciamo alcuni dei passaggi più interessanti dell’intervista disponibile in versione completa ed in lingua originale sul blog OpenEuropeBerlin.

Quali sono stati gli errori di progettazione dell’Euro?

A mio avviso, la radice d’ogni male è il fatto che i Trattati Europei non prevedessero, e non prevedono ancora oggi, la possibilità di ritirarsi dalla zona euro. ... Dal momento che la possibilità di lasciare [l’euro] è stata esclusa dalle opzioni, ne è risultata limitata anche la capacità di esercitare pressione politica sugli stati membri.

Nonostante gli sviluppi economici non sostenibili in alcuni paesi, i mercati finanziari non hanno fatto grandi distinzioni [tra i paesi dell’eurozona], un elemento che ha alimentato il rischio di default. Di conseguenza, i tassi di interesse hanno "finanziato" questi sviluppi in paesi con specifiche condizioni di inflazione, mercato del lavoro e bilancia commerciale.

Inoltre, le bolle immobiliari in Irlanda e in Spagna avrebbero dovuto essere riconosciute e in qualche modo prevenute dalla classe politica. Tuttavia, non esistevano sistemi di allarme. Tutto ciò ci ha mostrato chiaramente quanto male fosse stata progettata l’introduzione dell’Euro, in tutti i suoi aspetti.

Qual è stato il ruolo della BCE nel contesto della crisi?

Non si può biasimare la BCE perché è soltanto una delle parti del sistema euro, miseramente costruito dall’inizio.

Prima della crisi, alla BCE si potrebbe imputare la mancata indicazione riguardo ai pericoli associati ad un sistema monetario unico tra nazioni con inflazioni differenti.

Soltanto una piccola nota: l’indipendenza della banca centrale è assai preziosa. Ma una banca centrale che come la BCE non è soggetta a controllo democratico, diventa estremamente pericolosa quando passa in modalità di auto-conservazione.

Strumenti di salvataggio come il fondo ESM e il piano OMT hanno portato a dei benefici?

In ultima istanza, il fondo ESM è un Eurobond enorme e istituzionalizzato, probabilmente anche una forma di mutualizzazione del debito.

Quello che vogliamo, come partito AfdD, è il ritorno ai criteri di Maastricht e, in particolare la reintroduzione e il rigoroso rispetto della clausola no-bailout. Nessun paese dovrebbe farsi carico dei rischi del debito di altri paesi. I paesi possono dover finire in bancarotta e ridurre così, anche parzialmente, i livelli del debito insostenibile.

La fine dell’Euro? "La Germania ha forza sufficiente"

Una "misura istantanea". Chiediamo il conseguente rispetto delle norme [esistenti] dei trattati europei, nonché l’aggiunta della clausola per l’uscita regolamentata dall’Euro. Se necessario, siamo disposti a forzare il diritto di uscita bloccando con un veto i prestiti del fondo ESM.

Senza nuovi prestiti di assistenza, i paesi in crisi dovrebbero decidere che è nel loro stesso interesse uscire dall’unione monetaria. L’uscita dovrebbe avvenire in modo ordinato e graduale. Sul piano giuridico, i trattati europei dovranno essere cambiati. Abbiamo parlamenti e governi per farlo. E la Germania ha forza sufficiente per affrontare tutto questo.

Dal blog di OpenEurope

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