Imposta comunale di scopo per la realizzazione di opere pubbliche: come funziona?

Federico Migliorini

8 Febbraio 2015 - 15:00

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L’imposta di scopo è un tributo comunale avente la finalità di finanziare determinate spese e servizi. Le regole applicative per la Pubblica Amministrazione e come funziona.

Imposta comunale di scopo per la realizzazione di opere pubbliche: come funziona?

Allo scopo di realizzare le proprie finalità, la Pubblica Amministrazione ha bisogno di un insieme di strutture e di mezzi personali e reali che sono il risultato di un’attività organizzativa la quale si deve svolgere, in primo luogo, osservando puntualmente la Costituzione.

Gli statuti e i regolamenti degli enti locali rappresentano i più importanti esempi di espressione di autonomia normativa degli enti diversi da Stato e Regioni. L’autonomia statutaria e regolamentare degli enti locali è stata riconosciuta dalla Legge n. 142/1990 (T.U. enti locali), secondo un modello nel quale alla legge spetta dettare le linee fondamentali dell’organizzazione dell’ente, lasciando alle scelte autonome la possibilità di arricchire e integrare tale disegno. In questo ambito possiamo andare a definire i caratteri essenziali dell’imposta di scopo.

L’imposta di scopo
L’imposta di scopo è un tributo avente la finalità specifica di finanziare determinate spese e servizi. Tale definizione sottolinea il profilo finanziario del tributo, cioè il fatto di avere la funzione di far fronte a specifiche spese dell’ente impositore. Resta, al contrario in ombra, il profilo strutturale cioè il presupposto la cui realizzazione è necessaria per il sorgere dell’obbligazione tributaria. Eda notare che le imposte di scopo derogano al principio di unita di bilancio pubblico 10 secondo cui la corrispondenza fra entrate e spese deve essere garantita a livello globale e non tra una singola entrata e una singola spesa. La legge finanziaria per il 2007 (Legge n. 296/06), prevede che i Comuni possono deliberare con regolamento l’istituzione di un’imposta di scopo destinata esclusivamente alla parziale copertura delle spese per la realizzazione di opere pubbliche individuate dai Comuni nello stesso regolamento.

L’imposta comunale di scopo (ISCOP) può essere istituita per le seguenti opere pubbliche (art. 1, c. 149, n. 296/06):

  • opere per il trasporto pubblico urbano;
  • opere viarie, con l’esclusione della manutenzione straordinaria ed ordinaria delle opere esistenti;
  • opere particolarmente significative di arredo urbano e di maggior decoro dei luoghi;
  • opere di risistemazione di aree dedicate a parchi e giardini;
  • opere di realizzazione di parcheggi pubblici;
  • opere di restauro;
  • opere di conservazione dei beni artistici e architettonici;
  • opere relative a nuovi spazi per eventi e attività culturali, allestimenti museali e biblioteche;
  • opere di realizzazione e manutenzione straordinaria dell’edilizia scolastica.

Il regolamento
Il gettito complessivo dell’imposta non può essere superiore al 30 per cento dell’ammontare della spesa dell’opera pubblica da realizzare. Il regolamento che istituisce l’imposta determina:

  • l’opera pubblica da realizzare;
  • l’ammontare della spesa da finanziare;
  • l’aliquota di imposta;
  • l’applicazione di esenzioni, riduzioni o detrazioni in favore di determinate categorie di soggetti, in relazione all’esistenza di particolari situazioni sociali o reddituali, con particolare riferimento ai soggetti che già godono di esenzioni o di riduzioni ai fini del versamento dell’imposta comunale sugli immobili sulla prima casa e ai soggetti con reddito inferiore a €. 20.000;
  • le modalità di versamento degli importi dovuti.

Le regole applicative
L’imposta è dovuta, in relazione alla stessa opera pubblica, per un periodo massimo di cinque anni ed è determinata applicando alla base imponibile dell’imposta comunale sugli immobili un’aliquota nella misura massima dello 0,5 per mille. Per la disciplina dell’imposta si applicano le disposizioni vigenti in materia di Imu. Ciò comporta l’esenzione dall’imposta per le unità immobiliari destinate ad abitazione principale. Il prelievo deve essere rimborsato in caso di mancato inizio dell’opera entro due anni dalla data prevista nel progetto esecutivo. Il versamento della ISCOP va effettuato con il modello F24 (codice tributo 3926) oppure con apposito bollettino di c/c postale.

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