L’Euribor va a picco e i mutui ne guadagnano. Ecco dove si risparmia

Alessandro Iacopini

9 Settembre 2014 - 12:40

Le politiche della Bce faranno scendere il tasso ancora più in basso: a tutto vantaggio dei mutui a tasso variabile.

L’Euribor va a picco e i mutui ne guadagnano. Ecco dove si risparmia

Sempre più in basso l’Euribor: il tasso interbancario di offerta in euro a tre mesi è sceso fino al suo minimo storico allo 0,094%, mentre l’Euribor a un mese ha toccato quota 0,013%,

Siamo ormai ad un livello bassissimo, impensabile fino a qualche mese fa, quando l’Europa era ancora nel bel mezzo di una tempesta finanziaria senza precedenti.

Effetto Draghi
La politica espansiva annunciata dalla Bce giovedì scorso potrebbe spingere l’indice Euribor addirittura in negativo: poiché il tasso overnight è sceso allo 0,2% , piuttosto che "perdere" denaro lasciando in fondi inattivi presso l’Eurotower, le banche potrebbero rimettere in circolo la liquidità.

Secondo Giuseppe Maraffino, strategist sul reddito fisso di Barclays Research:

«L’Euribor 3 mesi dovrebbe scendere fino a 3 centesimi, ma non escludiamo la possibilità di valori negativi».

Vantaggi per i mutui
La discesa del tasso Euribor avvantaggerà soprattutto quanti hanno un mutuo a tasso variabile: non bisogna però immaginarsi grandi risparmi visto che si tratta variazioni infinitesime di valori che sono già molto vicini allo zero.

In ogni modo l’Abi ha calcolato che su un mutuo standard -venti anni, capitale iniziale di 100mila euro, spread 120 punti base - acceso nel 2008, quando l’Euribor 3 mesi medio era del 4,6%, il minor esborso rispetto alla rata iniziale si aggiri sui 300 euro mensili. Non poco insomma.

Il risparmio decresce tornando a ritroso nel tempo: 262 euro per i mutui accesi nel 2007, 170 euro nel 2006, 107 euro nel 2005 e 95 euro nel 2004, semplicemente perché questi sono stati erano caratterizzati da condizioni meno penalizzanti.

Per quest’ultime potrebbe però essere ancora più confortante sapere che la politica monetaria ultra-espansiva della Bce potrebbe rendere la tregua particolarmente lunga.

Allo stato attuale, più che Euribor negativi, gli analisti si attendono tassi estremamente basi per un periodo indefinito e sufficientemente in là nel tempo visto che non si prevede un ritorno al di sopra dell’1% entro i prossimi 5 anni: sollievo per chi ha un variabile; e dubbi crescenti per chi a suo tempo ha scelto la "tranquillità" del fisso, pagandola piuttosto cara, e che sempre più spesso si chiede se non sia il caso di rinegoziare il mutuo attraverso una surroga.

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