JUNCKER, CRISI - Le banche creditrici della Grecia dovranno accettare perdite "sostanziali" nel quadro del nuovo piano di salvataggio del paese, destinato ad essere sostanzialmente modificato a causa del deterioramento della situazione nel paese.
I banchieri centrali della zona euro hanno deciso “un aumento sostanziale del contributo del salvataggio delle banche della Grecia, sotto forma di una svalutazione dei loro crediti", ha dichiarato il leader dell’UE, Jean-Claude Juncker.
Confermate dunque le voci circolate negli ultimi giorni e accentuatesi Venerdì sera, provenienti da fonti diplomatiche.
I ministri hanno convenuto di negoziare con le banche una perdita di "almeno il 50%", contro un obiettivo del 21%, deciso il 21 luglio con il settore bancario.
Di fatto sono state avallate le conclusioni di una perizia presentata dalla troika, la squadra degli ispettori di UE, BCE e FMI. Il documento ritiene che un haricut del 50 o 60% potrebbe rendersi necessario per stabilizzare la Grecia, senza dover aumentare di proporizioni gigantesche l’ammontare dei prestiti internazionali che sono già stati promessi.
Haircut è il termine finanziario utilizzato per indicare, di fatto, il deprezzamento del valore dei prestiti contratti dai creditori, in questo caso le banche private e i fondi di investimento che detengono il debito pubblico.
Anche con una svalutazione del 50% del settore privato, il secondo programma di sostegno finanziario pubblico promesso il 21 luglio alla Grecia, dovrebbe essere comunque leggermente rivisto al rialzo con dei prestiti governativi (Europa e FMI) di 114 miliardi di euro, rispetto ai 109 miliardi di euro precedentemente programmati.
Per mantenere la dotazione di € 109.000.000.000 invariata, si dovrebbe però portare l’haircut al 60%, secondo i calcoli degli esperti.
In ogni caso, il secondo piano di salvataggio di fine di luglio, successivo a quello concordato nella primavera del 2010 e del valore di € 110.000.000.000, dovrà essere ridisegnato.
“Bisogna lavorare su un nuovo piano greco”, per il quale serve un ulteriore, notevole sforzo da parte della Grecia. “Vi è uno sforzo da parte dei paesi europei e servirà anche uno sforzo del settore privato" ha detto il ministro delle finanze belga, Didier Reynders.
La questione è se le banche accetteranno tale soluzione. Quale contropartita, le banche europee saranno ricapitalizzate per la somma di circa 100 miliardi di euro.
Intanto il ministro delle Finanze britannico George Osborne ha sottolineato che la crisi del debito che sta flagellando la zona euro è "un vero pericolo" per tutte le economia d’Europa. "Cercheremo, anche in seno all’Ecofin, di trovare una soluzione completa alla crisi, con misure a lungo termine, perche’ e’ anche nell’interesse della Gran Bretagna", ha dichiarato Osborne.
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