Italicum: comincia oggi il voto di fiducia. Ecco, numeri alla mano, quale potrebbe essere il destino di Matteo Renzi e della legge elettorale
Si apre oggi uno dei momenti più rischiosi per la premiership di Matteo Renzi. Il Presidente del Consiglio ha deciso di andare avanti ad oltranza, tentando di vincere le resistenze della Camera attraverso il voto di fiducia. L’Aula, cui sarebbe spettata la decisione finale sulla legge elettorale, è stata ufficialmente esautorata del proprio potere. Adesso si gioca il tutto per tutto, in ballo non c’è solo l’Italicum, ma la stessa sopravvivenza del Governo.
Italicum: fiducia
Tra oggi e domani si voterà la fiducia. Le votazioni previste sono in tutto tre, cui si aggiunge il voto segreto sul provvedimento della settimana prossima (le date previste sono il 4 o il 5 maggio). Saranno questi dunque i giorni in cui si giocherà il futuro del Governo Renzi.
Numeri alla mano, i tre voti di fiducia dovrebbero andare come previsto. Secondo Radio Montecitorio ci saranno al massimo 40 voti contrari tra i deputati del Partito democratico, circa la metà di coloro che si sono ribellati ai diktat del segretario.
A questo punto dunque, Renzi e l’Italicum dovrebbero ottenere circa 350 voti a favore. La fiducia dunque ci sarà.
Il rischio vero, sarà invece il voto finale, probabilmente segreto. Sarà in quel momento che i dissidenti del PD potrebbero decidere di agire. In questo modo, la fiducia passerebbe, ma l’Italicum riceverebbe un colpo fatale.
Oggi alle 15.30 la Camera è stata convocata per votare sull’articolo 1, contenente il premio di premio di maggioranza al primo turno nel caso in cui la lista superi il 40% dei voti, le soglie di sbarramento al 3% e la clausola di entrata in vigore della legge, il 1° luglio 2016.
Domani inece, i Deputati si pronunceranno sull’articolo 2 e sull’articolo 4 ( l’art.3 è già stato approvato in "doppia confome". Il primo contiene le norme relative ai capilista bloccati, in altre pare l’esclusione delle celeberrime preferenze per l’elezione di oltre il 50% dei futuri deputati). Il 4 invece riguarda la delega al Governo per la determinazione dei collegi plurinominali.
Parlando invece del voto finale, non essendo più in gioco la fiducia al Governo, il numero deputati che potrebbero esprimere voto contrario potrebbe salire, proprio in virtù della segretezza assicurata alla votazione.
Se i 90-100 deputati dissidenti facessero blocco sul No, l’Italicum non passerebbe. Ma non dimentichiamo anche che, se da un lato Renzi rischia di avere a che fare con la minoranza contraria, dall’altro potrebbero esserci franchi tiratori che, protetti dal segreto dell’urna, potrebbero salvare la legge elettorale al fine di entrare nella maggioranza.
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