Italicum, Renzi: "Se non passa la legge, il governo cade"

Roberto Golino

25 Aprile 2015 - 10:35

A due giorni dalla discussione finale sulla nuova legge elettorale, il presidente del Consiglio lancia la provocazione choc

Italicum, Renzi:

Impegnato a destreggiarsi sui temi caldi di politica estera, il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, non sembra intenzionato a farsi distrarre dal suo progetto di portare avanti le riforme.

Trovata un’intesa di massima con i partner europei per fronteggiare l’emergenza immigrazione e chiamato a gestire la spinosa vicenda legata alla tragica scomparsa di Giovanni Lo Porto; il Premier è tornato a concentrarsi sulle vicende di politica interna e più precisamente sulla riforma elettorale.

Dopo la sostituzione dei 10 dissidenti della minoranza PD, la commissione Affari Costituzionali, grazie anche all’assenza delle opposizioni, ha approvato all’unanimità il disegno di legge, pronto ad essere discusso in Aula.

Lunedì sarà il giorno decisivo; è prevista per il 27, infatti, la presentazione dell’Italicum alla Camera dei Deputati. Dopo giorni di polemiche, dunque, si saprà se Renzi riuscirà a spuntarla ancora una volta, mettendo in scacco per l’ennesima volta sia la minoranza interna al suo partito che le opposizioni.

Con l’incognita del voto di fiducia, escamotage con cui l’ex-sindaco di Firenze potrebbe mettere alle strette i dissidenti del PD, nel caso in cui il governo vedrebbe compromessa la possibilità di riuscire a ottenere un voto positivo sulla nuova legge elettorale; gli oppositori dell’esecutivo si preparano a dar battaglia in Aula.

Messe a punto tutte le strategie del caso, il Premier è passato al contrattacco lanciando un appello che non lascia spazio ad interpretazioni: intervenuto al programma di approfondimento ‘Otto e mezzo’, Renzi parlando dell’Italicum, ha sottolineato come la sopravvivenza del governo sia strettamente legata all’approvazione della legge elettorale

Se non passa l’Italicum, credo proprio che il governo cadrà – ha sentenziato il presidente del Consiglio – se il governo nato per fare le cose viene messo sotto, allora vuol dire che i parlamentari dicono ‘andate a casa’ – ha continuato Renzi,il quale aggiunge – Non sono per tenere la poltrona aggrappata alle terga”.

L’ennesimo colpo ad effetto quindi, da parte del capo del governo; preoccupato più dalle fratture interne al proprio partito che dalle manovre ostruzionistiche delle opposizioni. 

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