Italia: sorvegliata speciale da FMI?

Nadia Fusar Poli

4 Novembre 2011 - 10:47

Italia: sorvegliata speciale da FMI?

ITALIA, FMI- L’Italia ha (avrebbe) accettato che il Fondo monetario internazionale (FMI) controlli il suo operato e i suoi progressi in materia di riforme economiche e strutturali. Questo quanto si è appreso Venerdì da una fonte europea.

La Commissione Europea e il FMI elaboreranno, ciascuno, un rapporto su come l’Italia sta proseguendo sulla strada delle riforme per il raggiungimento degli obiettivi, monitorando il processo di attuazione delle riforme, con particolare attenzione al settore pensioni, lavoro e a quelle strutturali.

L’Italia non oppone resistenza e non ha nulla da obiettare al fatto di essere sorvegliata. "Dobbiamo essere sicuri della credibilità degli obiettivi italiani. Per questo abbiamo deciso di coinvolgere il Fondo monetario internazionale nel monitoraggio, usando la loro metodologia, e gli italiani hanno concordato". "L’Italia non ha problemi con questo tipo di sorveglianza, anche con il coinvolgimento del Fmi".

Sempre secondo la fonte europea, la linea di credito precauzionale non è vista come una opzione credibile per il paese, a causa della mancanza di fiducia dei mercati nei suoi piani di consolidamento fiscale."Con il clima generale e la mancanza di credibilità dell’Italia, ogni piccolo imprevisto o problema viene amplificato aggravando la situazione, e così i mercati non possono avere fiducia", ha continuato la fonte.

Un’altra fonte, del governo italiano questa volta, ha però negato l’esistenza di un tale accordo, lasciando intendere, tuttavia, che potrebbe essere formalizzato. Roma è pronta a chiedere "pareri" o "consigli" al Fondo per l’attuazione degli impegni assunti, tesi a riparare le finanze pubbliche e a ripristinare la fiducia degli investitori, ha aggiunto la fonte.
Le “opinioni" del FMI avranno un ruolo complementare al monitoraggio della Commissione europea.

In un progetto di piano d’azione per la crescita discusso al vertice del G20 a Cannes, l’Italia si impegna a raggiungere il pareggio di bilancio entro il 2013 e ridurre entro il 2012 il rapporto tra debito pubblico e PIL, attualmente del 120%.

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