Italia: per il Governo la Palestina esiste o no? Israele gioisce per la ’scelta’ di un Esecutivo senza coraggio

Vittoria Patanè

27/02/2015

Montecitorio approva due mozioni contrastanti dalle quali emerge solo la mancanza di coraggio del nostro Paese e l’inerzia dei nostri politici di fronte a uno dei conflitti più sanguinosi di sempre. Lo Stato di Palestina è riconosciuto o no dalla nostra Nazione? La risposta è un mistero

Italia: per il Governo la Palestina esiste o no? Israele gioisce per la ’scelta’ di un Esecutivo senza coraggio

L’Italia perde un’occasione di ribadire quei principi democratici che al giorno d’oggi dovrebbero essere considerati inalienabili.

Questo è il fulcro di quanto accaduto stamattina nell’Aula di Montecitorio. Ore e ore di discorsi e interventi dai quali emerge una sola domanda: ma per l’Italia, lo Stato palestinese esiste oppure no?

Un dubbio lecito dato che le due mozioni approvate pochi minuti fa non chiariscono, ma anzi aumentano le perplessità, sulla posizione che il nostro Paese intende prendere sulla questione Israelo-Palestinese.

Da un lato il sì al testo presentato dal PD che apre la strada al riconoscimento della Palestina, imponendo all’Esecutivo di:

“ continuare a sostenere in ogni sede l’obiettivo della Costituzione di uno Stato palestinese che conviva in pace, sicurezza e prosperità accanto allo stato d’Israele, sulla base del reciproco riconoscimento e con la piena assunzione del reciproco impegno a garantire ai cittadini di vivere in sicurezza al riparo da ogni violenza e da atti di terrorismo”

Dall’altro lato però la stessa Aula approva il documento presentato dall’area centrista (NCD - Udc e Scelta Civica) che invece subordina il riconoscimento dello Stato palestinese al raggiungimento:

di un’intesa politica tra Al-Fatah e Hamas che, attraverso il riconoscimento dello stato d’Israele e l’abbandono della violenza determini le condizioni per il riconoscimento di uno stato palestinese”.

Il Governo, per evitare errori, ha espresso parere favorevole su entrambe. Dunque? Cosa pensa l’Italia e come intende agire per pacificare l’area mediorientale da anni e anni squassata da un conflitto che è costato la vita a migliaia di cittadini incolpevoli?

Non si capisce come due mozioni in chiara contrapposizione l’una con l’altra possano ricevere simultaneamente l’approvazione dei deputati italiani e del Governo, senza chiarire quale sia il risultato finale e quale sia la strada da intraprendere.
Per riconoscere la Palestina attenderemo l’accordo tra Al-Fatah e Hamas o sin da subito sosterremo "in ogni sede l’obiettivo della Costituzione di uno Stato palestinese"? Nessuna delle due, anzi tutte e due, forse, dipende. Non si sa.

La verità è che quella presa oggi dal Parlamento è una posizione cerchiobottista che nulla aggiunge e nulla toglie a quello che il nostro Paese ha fatto sinora, cioè mantenere uno status ambiguo in attesa che la situazione si risolva da sola.

La votazione odierna dimostra palesemente la miopia dei Paesi Occidentali che continuano a chiudere gli occhi davanti a una realtà scomoda, non capendo che l’unico modo per risolvere il conflitto Israelo - Palestinese è quello di agire concretamente e assumere un atteggiamento netto e deciso di fronte alla questione.

Ha ragione Israele a gioire della scelta presa dal nostro Governo, perché de facto lascia tutto così com’è, voltando lo sguardo da un’altra parte:

Accogliamo positivamente la scelta del parlamento italiano di non riconoscere lo Stato palestinese e di aver preferito sostenere il negoziato diretto fra Israele e i palestinesi, sulla base del principio dei due Stati, come giusta via per conseguire la pace".

dichiara l’ambasciata israeliana a Roma.

Ricordiamo ai nostri rappresentanti che solo nell’ultima escalation del 2014 (nel corso dell’offensiva Protective Edge) hanno perso la vita quasi 2000 persone, di cui circa 400 bambini. Forse oggi in quell’Aula sarebbe servito un po’ di coraggio in più, forse quella di stamattina sarebbe dovuta essere una delle poche occasioni in cui l’Italia doveva dimostrare di essere uno Stato di diritto, fondato su principi democratici e il cui scopo è quello di garantire lo stesso livello di democrazia a chi non ce l’ha. E invece ha trionfato nuovamente il buon vecchio cerchiobottismo.

Per concludere sembra opportuno fare un breve riepilogo: il 14 ottobre dell’anno scorso il Parlamento inglese ha approvato una mozione che chiedeva al Governo di riconoscere lo Stato palestinese. Sei giorni dopo la Svezia ha riconosciuto ufficialmente laPalestina. Il 2 novembre 2014 a votare sì è stata la Francia. Il 18 novembre Madrid ha approvato all’unanimità una risoluzione per il riconoscimento.

E l’Italia? Lo Stato palestinese esiste o no? Chiedetelo al Governo, noi non l’abbiamo capito.

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