Italia: approvato il taglio alle province, ma il governo rivede le sue posizioni sul lavoro e rinuncia ad accorpare le festività.
Sulle festività
La nota inviata da Palazzo Chigi, al termine del Consiglio dei Ministri, individua almeno tre ragioni di questo cambiamento di posizione:
- Secondo le stime della Ragioneria Generale, la misura, che prevedeva l’accorpamento di giorni festivi per aumentare il numero dei giorni lavorativi, non avrebbe dato sufficienti garanzie di risparmio. Come a dire, non sarebbe in nessun modo stato determinante per la ripresa del paese.
- In Europa non esistono delle normative che permettano l’accorpamento celebrazioni nazionali e festività dei Santi Patroni. In Germania, come in Austria o Spagna, le celebrazioni rientrano nell’autonomia delle autorità locali. Nei paesi anglosassoni, invece, le festività patronali sono riconosciute a livello statale.
- Da palazzo Chigi fanno notare come una misura come quella che era stata proposta avrebbe violato il principio di salvaguardia contrattuale nei confronti dei dipendenti privati. Il rischio, spiegano, era quello di aumentare la conflittualità tra lavoratori e datore di lavoro.
Senza poi parlare della condizione psicologica dei lavoratori italiani.
Dunque, spetta al Presidente del Consiglio stabilire ogni anno le date in cui ricorrono le festività, ad eccezione del 25 aprile, del primo maggio, del 2 giugno e delle celebrazioni conseguenti agli accordi con la Santa Sede, nonché le celebrazioni nazionali e le festività dei Santi Patroni.
Sui tagli alle Province
Definiti i criteri sul riordino delle province; le nuove Province dovranno avere almeno 350 mila abitanti ed estendersi su un territorio di almeno 2.500 km quadrati.
Le nuove province avranno competenze ed autorità in materia ambientale, di trasporto e viabilità.
Quali verranno soppresse? Quelle che corrispondono alle grandi città metropolitane, saranno in tutto 10 tra cui Roma, Milano, Napoli, Venezia e Firenze.
Sulla patrimoniale
Sulla patrimoniale oltre i 250 mila euro è ancora taboo ed il Premier Monti commenta così: "[la patrimoniale] non rientra nelle intenzioni, né nei programmi del Governo Italiano".
Infine, sulla situazione delle rivolte in Spagna il premier Monti dice di fare affidamento sul "senso di responsabilità dei sindacati" che finora ha determinato un atteggiamento sociale meritevole che, se fosse altrimenti, rischierebbe di aggravare una situazione già assai complessa.
Fonti: Reuters, Sole24Ore
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