"Ce la faremo da soli" è l’ultimo grido di battaglia dall’Italia.
La situazione per il Paese sembra inasprirsi ogni giorno di più e le contraddizioni, riguardo a posizioni e possibili soluzioni aumentano.
L’asse Monti-Berlusconi è contraddittorio, fatto di frecciate e poi ritrattazioni, intanto la recessione in Italia peggiora e l’incertezza domina mercati e popolazione.
- Dal Financial Times:
Monti sotto pressione: rinunciare agli aiuti internazionali
Il Premier economista Mario Monti si propone di continuare ad usare le vaste, sebbene dormienti, risorse del Paese per scalare la montagna del debito piuttosto che finire ostaggio, nelle mani di un diktat dalla Germania e da Bruxelles.
Le iniziative per superare le contraddizioni interne della situazione nazionale, spaziano da quelle politicamente modeste a quelle politicamente opportuniste, ma si aggiungono ad una serie di proteste che il Premier faticherà ad ignorare.
Italiani, pagate le tasse in anticipo
L’ultima proposta, di ieri, è venuta da Giulio Santagata e Giacomo Portas -PD- i quali sostengono che gli italiani, per il bene del paese, possano essere convinti (da loro?! ndr.) a pagare parte delle tasse in anticipo.
"Prima di finire come la Grecia, vorremmo mostrare di essere in grado di salvarci da soli" ha detto Santagata al Financial Times.
Riconoscendo che una misura come quella descritta non sarebbe sufficiente a risolvere i problemi di indebitamento dell’Italia, Santagata si dice fiducioso riguardo ai prossimi interventi di governo per arginare la situazione.
L’evergreen di Berlusconi: abbassare le tasse
Ben più radicale, invece, è la proposta di Silvio Berlusconi, che si inserisce in una piattaforma di campagna elettorale in vista delle elezioni del prossimo anno e che sarà presentata oggi a Mario Monti.
Renato Brunetta (aspirante ministro delle finanze) lavora all’iniziativa di Berlusconi ed afferma che le misure ridurranno il debito dai 2 mila miliardi attuali a 400 miliardi, nell’arco dei prossimi 5 anni.
Parlando al Financial Times, Brunetta non vuole rilasciare ulteriori dettagli, ma afferma: "Possiamo farcela con le nostre forze; l’Italia è un paese ricco, con grande propensione al risparmio".
Non è la prima volta che Berlusconi promette di tagliare le tasse, per guadagnare voti contro i suoi rivali del centro-sinistra che, invece, spingono per imporre una nuova tassa "sulla ricchezza".
Berlusconi, nel frattempo, istiga il pubblico italiano sollecitando il sentimento anti-tedesco -operazione meno riuscita al nord, dove l’economia dipende dalla locomotiva della Germania, ma più approvata dal meno fiducioso e più problematico sud del Paese.
La guerra di Angelino
Angelino Alfano, segretario del PdL, dice: "Siamo in guerra, anche se non sentiamo il rumore delle bombe", attaccando "l’eccessiva rigidità" della Germania ed opponendo la trasformazione della BCE da sistema bancario a Banca centrale unica.
Non a caso, la scorsa settimana, il Giornale (di proprietà Berlusconi) ha scritto una critica all’operato della Merkel, definendola come il "Quarto Reich".
L’approccio Bocconiano
Franco Giavazzi, professore alla Bocconi, propone un approccio più moderato.
Sostenendo che la richiesta di salvataggio comporterebbe un’inaccettabile perdita di potere nazionale ad opera di un governo tecnico (non eletto) a ridosso delle elezioni, Giavazzi propone l’interruzione delle aste di titoli di stato fino al voto della prossima primavera.
La Cassa Depositi e Prestiti, l’agenzia statale controllata dal Tesoro che gestisce i depositi postali, potrebbe utilizzare la sua licenza bancaria per mettere al sicuro i prestiti della BCE per comprare debito italiano.
Eliminando la tassa finanziaria sugli interessi delle obbligazioni incoraggerebbe gli investitori nazionali, sostiene Giavazzi. La sua proposta è appoggiata da altri banchieri i quali sostengono che sul lungo raggio, l’Italia, il terzo mercato obbligazionario più grande al mondo, possa diventare come il Giappone, in cui la mole del debito nazionale è sorretta per la maggior parte da investitori nazionali.
Ce la faremo da soli, senza aiuto esterno
Fino ad ora, le alte cariche del governo hanno risposto in maniera piuttosto gelida alla confusione di proposte, indicando che Monti continuerà con il suo approccio "costante finché va" di tagli alle spese, tasse altissime e modeste vendite.
Monti dirà semplicemente che non ha ancora deciso di chiedere aiuti all’Eurozona. Ma la pressione aumenta, in maniera evidente su Monti, affinché dimostri il coraggio politico di mettere l’Italia ai suoi piedi -senza alcun aiuto esterno.
Traduzione per Forexinfo.it a cura di Federica Agostini - Fonte: Financial Times
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