La fiducia nel settore delle imprese manifatturiere in Italia a Settembre è cresciuta più di quanto gli economisti avevano previsto.
Secondo l’ISTAT, aumenta l’indice del clima di fiducia delle imprese manifatturiere, da 87,3 di agosto a 88,3, contro l’87,5 previsto dagli economisti. Aumenta anche quello delle imprese di costruzione, da 82.4 a 86.5.
Migliorano leggermente anche le attese di produzione e i giudizi sulle scorte di magazzino.
L’indice del clima di fiducia nelle imprese del commercio al dettaglio aumenta da 75,3 a 78,5, tuttavia diminuisce da 78,5 di agosto a 72,1 in quelle dei servizi di mercato.
Negativo anche il saldo delle attese sull’economia in generale, che crolla da -43 a -50.
Nel complesso, l’indice composito (comprendente tutti i settori menzionati sopra, ovvero manifattura, vendita al dettaglio, costruzione e servizi) a Settembre è sceso dal 79.0 al 75.5, livello più basso da Marzo 2009. Ciò è dovuto al drastico crollo della fiducia nel settore dei servizi.
Ottimismo sulla ripresa
Fulvio Conti, capo esecutivo dell’ENEL, ha espresso ieri la sua fiducia in una ripresa dalla recessione del Paese per l’anno prossimo: “Spero ci sia una ripresa, e io sto lavorando, come tutti, perché ciò avvenga. Il declino dovrebbe attenuarsi, con una possibile continuazione della recessione nei primi tre mesi ed una ripresa nella seconda metà dell’anno”.
La settimana scorsa il governo Monti ha aumentato il deficit di budget previsto, dopo che la recessione era stata sottovalutata. La spesa pubblica quest’anno probabilmente supererà le entrate del 2.6% del PIL. La previsione sulla spesa pubblica da parte del governo, ad Aprile, era dell’1.7%.
Per ora, i dati sulla terza economia dell’eurozona suggeriscono che l’Italia si trova ancora in una profonda recessione, dalla quale non riesce ad uscire. Ci auguriamo il signor Conti abbia ragione.
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