Ancora scontri nella notte tra manifestanti e poliziotti sia a Istanbul che nella capitale Ankara. La polizia turca ha ricevuto l’ordine dal governo di reprimere la rivolta popolare attraverso l’utilizzo di gas lacrimogeni, cannoni ad acqua e violenza.
Così nella notte gli agenti hanno riconquistato la piazza Taksin dopo più di otto ore di duri scontri tra polizia a manifestanti. Secondo le notizie arrivate questa notte da Istanbul, gli ultimi lacrimogeni sono stati lanciati dalla polizia verso le 3 di notte, dopodiché i manifestanti si sono ritirati nel parco e i poliziotti hanno occupato la piazza riportando la calma. Qui sono rimasti i resti delle barricate costruite dai manifestanti nei giorni scorsi e rase al suolo dall’intervento delle ruspe. I manifestanti si sono ritirati nel vicino Gezi Park, dove verranno tagliati gli alberi per la costruzione di una moschea e un centro commerciale, motivo scatenante della protesta.
Ieri sera un’altra rivolta ad Ankara è stata sedata dalla polizia che ha disperso circa 5.000 manifestanti con l’uso di gas lacrimogeni.
Erdogan: pugno di ferro
"tolleranza zero" questo aveva annunciato nei giorni scorsi Erdogan, le cui dimissioni sono chieste a gran voce dai manifestanti turchi. In un discorso davanti ai parlamentari del suo partito, Erdogan aveva annunciato di voler chiudere questa vicenda in fretta, "non avremo più tolleranza" ha affermato. Il premier ha aggiunto che il progetto di distruzione del Gezi Park per la creazione di nuovi edifici andrà avanti nonostante le proteste. Gli alberi, il cui abbattimento ha rappresentato la scintilla che ha fatto scoppiare la protesta, saranno tagliati e ripiantati in un altro posto, assicura Erdogan.
Appello degli Stati Uniti
La Casa Bianca segue con apprensione gli avvenimenti in corso in Turchia.
La stabilità di lungo termine della Turchia può essere garantita solo sostenendo il diritto di espressione e quello di riunirsi. Continuiamo a seguire con preoccupazione gli eventi in Turchia e il nostro interesse è quello del sostegno alla libertà di espressione e di assemblea, compreso il diritto di protestare pacificamente
afferma la portavoce della Casa Bianca, Caitilin Hayden
Gli Stati Uniti rilanciano l’alleanza e l’amicizia con la Turchia sottolineando però l’importanza di garantire al popolo turco il rispetto dei suoi diritti fondamentali.
Arrestati e feriti
In continua crescita il numero dei manifestanti arrestati o feriti dalla polizia a cui si è aggiunto nelle ultime ore un esercito di circa 70 avvocati arrestati dalle forze dell’ordine perché lavoravano in difesa di coloro che stanno portando avanti la protesta anti Erdogan.
Finora, secondo un’associazione di medici turchi, sono stati feriti almeno 5.000 manifestanti, 100 soltanto nelle ore notturne appena trascorse. Nel riprendere il controllo della piazza infatti la polizia ha lanciato contro i manifestanti diversi candelotti di dinamite ad altezza uomo che hanno provato il ferimento grave di almeno 5 persone.
Nelle ultime due settimane migliaia di persone sono scese in piazza per manifestare, inizialmente contro l’abbattimento degli alberi nel parco di Istanbul, e poi mossi dalla rabbia e dal rancore nei confronti del premier Erdogan accusato di deriva dittatoriale.
Il governo ha confermato che dall’inizio delle proteste sono morte 4 persone, 3 manifestanti e un giovane poliziotto. Da tutte le nazioni del mondo sono arrivate critiche e proteste per la gestione della situazione e soprattutto per la violenta repressione attuata dalla polizia.
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