Appena concluso l’incontro tra Tsipras e Putin: come preannunciato, non è previsto alcun sostegno finanziario diretto, ma la Russia potrebbe sostenere la Grecia in altri modi
Alexis Tsipras incontra a Mosca il presidente russo Vladimir Putin; contro le voci che sono girate i giorni scorsi, il primo ministro della grecia non ha chiesto aiuti finanziari alla Russia.
L’assenza di sostegno finanziario da parte della Russia significa che la Grecia intende aumentare le entrate dello Stato e limitare le uscite con la nuova lista di riforme che ha presentato ai suoi creditori?
Per un nuovo prestito cosa farà l’Euro Working Group?
Un nuovo accordo per avere ancora aiuti non è al momento neanche in forma di bozza generale presso l’Euro Working Group, l’organismo tecnico dell’Eurogruppo.
Non è poi così scontato che un alleggerimento del debito con nuove dinamiche per le rate dei prestiti potrà concretizzarsi a breve.
Il ministro delle Finanze greco, Yanis Varoufakis, aveva annunciato che non si sarebbe verificato un sostegno finanziario da parte della Russia. Al riguardo aveva anche dichiarato che la crisi economica greca deve essere risolta esclusivamente all’interno dell’Unione Europea e aveva aggiunto:
La Grecia vuole migliorare le relazioni e sviluppare la cooperazione con i paesi non-Ue sulla base di interessi comuni.
Per l’incontro tra Tsipras e Putin in agenda c’è la cooperazione bilaterale nel campo economico-commerciale, degli investimenti, della sfera culturale e umanitaria e anche le principali questioni di attualità internazionale come l’embargo.
Proprio sull’embargo Dmitri Peskov, portavoce di Putin, ha commentato:
La questione di una rimozione dell’embargo alimentare a favore della Grecia sarà discussa nei colloqui.
Il ministro dell’agricoltura russa, Nikolai Fiodorov, aggiunge:
Il governo potrebbe considerare di revocare l’embargo ad alcuni Paesi europei, come Grecia, Ungheria e Cipro.
Il ministro delle Finanze russo, Anton Siluanov, aveva detto che Mosca potrebbe concedere prestiti e sconti sulle forniture di gas ad Atene.
Rapporto Grecia-Russia: sconto sulle forniture di gas?
Uno sconto sulle forniture di gas non sono certo "nuovi prestiti" e sono possibili ma rientra se non direttamente sulle componenti del debito di sicuro sulle entrate dello stato.
Si tratta di possibili offerte che Mosca potrebbe fare almeno, come è stato dichiarato dal quotidiano Kommersant citando una fonte del governo russo.
Nel 2003 la Gazprom voleva acquistare Depa, il monopolista statale greco del gas, ma poi lasciò cadere la sua offerta per non aver ricevuto sufficienti garanzie sulla sua posizione finanziaria.
Le misure della lista delle riforme della Grecia stanno andando nella direzione sbagliata in quanto non sono abbastanza mirate e non ci sono stati molti sviluppi sulla lista in queste settimane e sono ancora molte le domande senza risposta.
Si spera che tra i possibili accordi bilaterali tra Grecia e Russia vi possa essere quello sullo stop al bando dell’esportazioni per i prodotti agricoli greci. Si tenga conto che la politica commerciale è comunque una competenza esclusiva dell’Unione europea. Tisipras dovrà essere attento a fare in modo che se ci sarà un accordo con la Russia, che non vada contro le decisioni dell’UE.
Grecia: la nuova lista di riforme
Prevede interventi per 6 miliardi di euro come aveva pubblicato il Financial Times. I ricavi provengono soprattutto dalla lotta all’evasione fiscale e corruzione: 875 milioni di euro dal rafforzamento delle attività di audit su una lista di trasferimenti bancari e soggetti offshore e 600 milioni da una nuova lotteria che forzi i consumatori a chiedere lo scontrino dal valore aggiunto.
Il Financial Times aveva pubblicato che nonostante la lista dia maggiori dettagli sulle misure rispetto agli elenchi arrivati in precedenza non affronta molti punti come la revisione del sistema pensionistico e una maggiore liberalizzazione del mercato del lavoro.
Si tratta di temi che Tsipras si è impegnato a migliorare e non a peggiorare come aveva promesso nella campagna elettorale del 25 gennaio scorso. Al riguardo il documento comprende 1,1 miliardi di euro di spesa per quest’anno, più della metà destinati al ristabilimento della tredicesima per i le pensioni dei redditi bassi, un provvedimento che pesa per 600 milioni. Ovviamente se si sospende la clausola zero deficit, che diversamente porterebbe altri tagli alle pensioni degli statali, e questo aggiungerebbe 326 milioni alle spese statali. Sul tema se Tisipras riuscisse a realizzare almeno un equilibrio senza peggioramenti darebbe una risposta politica su un importante capitolo del suo programma elettorale.
Proprio nel capitolo riforma del lavoro è previsto un aumento graduale del salario minimo e il rafforzamento della contrattazione collettiva, misure che si trovavano anche nella prima lista presentata da Varoufakis.
Sulle privatizzazioni si ribadisce che i contratti esistenti saranno onorati e le procedure avviate proseguiranno, mentre per le altre previste dal famoso Memorandum si procederà caso per caso. Per l’avanzo primario si prevede un surplus del 3,9% del Pil, superiore a quello stabilito dal programma e contro le iniziali intenzioni di Tsipras e Varoufakis di ridurlo.
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