Imu e Tasi 2015, scadenza 16 Giugno: gli errori da evitare su residenza, aliquote, inquilini e seconde case

Simone Casavecchia

12 Giugno 2015 - 10:03

Ancora pochi giorni per il pagamento della prima rata di IMU e Tasi 2015: ecco quali sono gli errori più comuni che i contribuenti devono evitare su residenza, aliquote, inquilini e seconde case.

Imu e Tasi 2015, scadenza 16 Giugno: gli errori da evitare su residenza, aliquote, inquilini e seconde case

Il prossimo Martedì 16 Giugno scade il termine per il pagamento della prima rata di IMU e Tasi 2015. Si tratta di una delle scadenze fiscali più impegnative per i contribuenti che sono chiamati al pagamento dei tributi sulla casa, tradizionalmente carichi di problemi e complicazioni.

Proprio per questo oltre a tenere presente le principali indicazioni relative a Imu e Tasi 2015, occorre anche considerare quali sono gli errori più comuni in cui i contribuenti possono incorrere e quali sono le modalità per evitarli.

Abitazione principale: quali criteri?
Come noto, ormai, alla maggior parte dei contribuenti, per l’abitazione principale non è dovuto il pagamento dell’IMU, dal momento che l’abitazione principale individua, sostanzialmente, la prima casa. Quali sono, però, i criteri che consentono di qualificare un’abitazione come prima casa?

  • la residenza del contribuente è sicuramente il requisito più importante per individuare l’abitazione principale;
  • accanto alla residenza occorre però rispettare anche il requisito della dimora abituale, ovvero occorre che il contribuente viva effettivamente in quell’abitazione;

La situazione, in molti casi semplice e lineare, si complica notevolmente quando una coppia di contribuenti possiede più immobili. Se i coniugi, infatti, sono sposati e non separati, si configurano i seguenti casi:

  • in caso di possesso di due immobili nello stesso Comune, solo una delle due abitazioni può essere considerata come abitazione principale;
  • se due appartamenti sono collocati in Comuni diversi, possono essere considerati come due abitazioni principali nel caso in cui un coniuge abbia preso la residenza e viva abitualmente nella casa situata in un Comune diverso da quello in cui vive l’altro coniuge, per motivi di lavoro;
  • per quanto riguarda la residenza presa in seconde case di villeggiatura e case al mare, occorre considerare che mancherebbe comunque il requisito della dimora abituale e che, quindi, l’immobile va trattato, a fini fiscali, come seconda casa;

Tasi 2015 per gli inquilini in affitto
Nel caso degli immobili in affitto la regola generale prevede che all’inquilino affittuario non spetti alcun pagamento dell’IMU mentre spetti una parte della Tasi variabile tra il 10% e il 0% del tributo, in base a quanto previsto dalle delibere comunali.
A tal proposito però, occorre anche ricordare che la Tasi non sempre è dovuta per abitazioni differenti da quella principale ovvero per le abitazioni che, nella quasi totalità dei casi sono concesse in affitto, dal momento che le stesse delibere comunali possono prevedere (e di fatto prevedono, in molti casi) l’esenzione dalla Tasi per le abitazioni differenti da quella principali, per le quali comunque è dovuta l’IMU.
In questa eventualità, l’inquilino non è tenuto al pagamento di alcuna quota della Tasi e, prima di procedere al pagamento deve pertanto verificare cosa prevedono in proposito le delibere del proprio comune.

Calcolo di IMU e Tasi con vecchie aliquote
Abbiamo ripetuto più volte che per la prima rata di IMU e Tasi 2015, in scadenza il prossimo 16 Giugno possono essere utilizzate le vecchie aliquote previste per il 2014. Ciò non significa che il contribuente debba sentirsi autorizzato a effettuare un versamento dello stesso importo versato lo scorso Dicembre 2014, in sede di saldo delle tasse sulla casa.
La modalità corretta per ottenere l’importo del primo versamento di quest’anno è procedere alla somma delle somme versate lo scorso anno in acconto e in saldo e di suddividere per due la cifra ottenuta. Altra modalità di calcolo più complicata, ma comunque valida, può essere quella di ricalcolare l’importo della prima rata in acconto di Imu e Tasi utilizzando l’aliquota in vigore per lo scorso anno.

Imu e Tasi 2015: quando utilizzare le nuove aliquote
Le nuove aliquote 2015 possono comunque essere utilizzate anche per il calcolo della prima rata nel caso in cui il Comune le abbia già deliberate. Il Dipartimento delle Finanze mette a disposizione, sul proprio sito web, uno strumento per verificare la situazione delle delibere nei singoli comuni italiani.
Se il Comune di residenza ha effettivamente già deliberato le nuove aliquote la convenienza nell’utilizzarle sta in quei rari casi in cui l’amministrazione abbia deciso per una riduzione delle aliquote o per un aumento delle detrazioni; si tratta comunque di un caso raro, dal momento che, nella maggior parte dei casi, i Comuni che hanno già deliberato le aliquote hanno confermato quelle applicate nel 2014 o le hanno maggiorate.

Bollettini di pagamento
L’Imu e Tasi possono essere pagate con il bollettino di conto corrente postale o con il modello F24. In ogni caso i Comuni non sono tenuti e, di fatto, non stanno inviando, i bollettini per il pagamento della prima rata di Imu e Tasi, differentemente da quanto avviene per la Tari, per la quale, già da Aprile, vengono recapitati bollettini o modelli F24 precompilati.
I contribuenti possono in ogni caso richiedere al Comune l’invio del bollettino a casa o possono servirsi di specifici servizi predisposti dalle amministrazioni e dall’ufficio tributi del proprio comune, per effettuare i calcoli relativi agli importi della prima rata di Imu e Tasi.

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