Chi non ha pagato il saldo Imu e Tasi entro il 16 dicembre 2014 può optare per il ravvedimento operoso. Tre le tempistiche. Ecco come funziona e come fare con il modello F24
Ieri, 16 dicembre 2014, è scaduto il termine ultimo per versare il saldo di Imu e Tasi. A questo punto, tutti coloro che non sono riusciti a pagare entro la data stabilita dal Governo, avranno a disposizione una sola strada: ricorrere al ravvedimento operoso.
Chi pagherà entro il prossimo 30 dicembre potrà beneficiare di sanzione ridotte ai minimi, mentre chiunque deciderà di regolarizzare la propria posizione in seguito, potrà comunque farlo seguendo l’iter stabilito dalla legge.
Vediamo dunque come funziona il ravvedimento operoso per pagare Imu e Tasi.
Tasi e Imu: ravvedimento sprint
Chiunque decida di pagare entro 14 giorno dalla scadenza, e dunque entro il 30 dicembre, può scegliere il ravvedimento sprint. Quest’ultimo consiste nel versamento di una sanzione pari allo 0,2% dell’imposta per ogni giorno di ritardo (in numeri: 2 centesimi ogni 10 euro). Alla sanzione si aggiungono gli interessi legali, maturati fino al giorno del pagamento.
Per fare un esempio pratico: se l’importo dovuto per la Tasi è pari a 300euro, chiunque paghi oggi (con un solo giorno di ritardo dunque) dovrà versare 300,06 euro (sanzione + interessi), mentre se si versa il 22 dicembre l’ammontare sarà pari a 303,64 euro.
Tasi e Imu: ravvedimento entro un mese
Chiunque decida d pagare dopo il 30 dicembre, ma entro 30 giorni dalla scadenza (14 gennaio dunque), dovrà pagare una sanzione pari al 3% dell’importo dovuto.
Facendo nuovamente un esempio pratico: nel caso in cui l’importo della Tasi è pari a 300 euro, dal 31 dicembre al 14 gennaio, il contribuente dovrà versare 304,50 euro, più gli interessi calcolati su base giornaliera.
Tasi e Imu: ravvedimento lungo
L’ultima opzione a disposizione del contribuente che non ha versato entro il 16 dicembre il saldo Imu o Tasi è quella di scegliere il Ravvedimento lungo. Dal 14 gennaio a 30 giugno 2015 infatti, si potrà versare, pagando una sanzione pari al 3,75%, cui si aggiungono gli interessi legali (0,5%).
Tasi e Imu: il ravvedimento nel modello F24
Per pagare le sanzioni dovute al ritardo non ci sono codici appositi. Il contribuente dovrà dunque compilare la casella con il codice relativo al tributo pagato in ritardo, inserendo l’importo versato comprensivo di interessi e sanzioni.
A questo punto, sarà sufficiente barrare le caselle "saldo" e "ravv". Quest’ultima indica infatti la volontà di effettuare il ravvedimento operoso.
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