Dopo la chiusura delle frontiere da parte della Francia e il no dell’Inghilterra ad accogliere i migranti, si complica ulteriormente il problema immigrazione per l’Europa: l’Ungheria ha deciso di erigere un muro per blindare il confine meridionale e bloccare il flusso migratorio in entrata.
Mentre in Europa sale la tensione per il problema immigrazione, dopo la chiusura delle frontiere della Francia e il no dell’Inghilterra arriva anche la decisione da parte dell’Ungheria: la creazione di un muro per barricare il paese contro l’afflusso di migranti al fine di blindare il confine meridionale con la Serbia.
Immigrazione, il muro sul confine meridionale dell’Ungheria
Il governo di Budapest ha annunciato la notizia nella giornata di ieri. La barriera sarà alta 4 metri lungo tutta la frontiera con la Serbia per un totale di 175 km, incluso un tratto fluviale.
Lo scopo dichiarato dal governo è quello di proteggere l’intera Europa occidentale bloccando la principale via terrestre dei migranti.
Il dicastero dell’Interno dovrà definire le tappe della costruzione del muro entro mercoledì.
La decisione di erigere tale barriera nasce dal fatto che l’Ungheria, come Italia e Grecia, si considera in prima linea sul fronte dell’emergenza immigrazione.
Dall’inizio del 2015 il Paese ha ricevuto circa 50mila richieste di asilo politico contro le 43mila ricevute in tutto il 2014 registrando la più alta percentuale pro capite in tutta l’Unione europea.
Se si considera che nel 2012 i profughi registrati nel Paese erano stati appena 2.157, si può capire la portata del fenomeno che ha investito l’Ungheria.
Già la settimana scorsa l’ipotesi di un’azione del genere era trapelata dalle parole del premier populista Viktor Orban che, impegnato in una campagna elettorale anticipata, aveva affermato che l’immigrazione è pericolosa e che perciò dovevano essere considerate tutte le ipotesi.
Muro Ungheria, le reazioni
Non si sono fatte attendere le reazioni all’annuncio della costruzione del muro lungo il confine meridionale dell’Ungheria per bloccare il flusso migratorio verso il Paese.
Debole la reazione dell’Europa che, per bocca di un portavoce, ha fatto sapere di non gradire la costruzione di una barriera per la risoluzione del problema e di preferire altre forme alternative di sorveglianza.
Reazione di sconcerto da parte del premier serbo Aleksandar Vucic, interessato dalla decisione presa in modo unilaterale, che si è detto scioccato e sorpreso.
La Serbia proprio ieri aveva annunciato il rafforzamento del pattugliamento comune del confine con l’Ungheria, dimostrandosi predisposta a lavorare per arginare il fenomeno.
Il Ministro dell’Interno serbo, Nebojsa Stefanovic, circa la decisione del governo ungherese di erigere il muro ha commentato:
«Noi siamo determinati a contrastare l’immigrazione illegale ma i Paesi dell’Unione Europea ci aiutino».
Immigrazione, un muro anche in Grecia e in Spagna
Il governo ungherese tuttavia procede dritto sulla propria strada, convinto di non violare nessun regolamento o convenzione internazionale.
A rafforzare la decisione di Orban sono gli esempi di iniziative analoghe sulla frontiera tra Grecia e Turchia o in Spagna, nelle enclavi nordafricane di Ceuta e Melilla.
© RIPRODUZIONE RISERVATA