Ilva: no al dissequestro. Altri 1.400 dipendenti senza lavoro

Erika Di Dio

12 Dicembre 2012 - 10:54

Ilva: no al dissequestro. Altri 1.400 dipendenti senza lavoro

Il gip del Tribunale di Taranto Patrizia Todisco rigetta la richiesta di dissequestro avanzata dall’azienda lo scorso 4 dicembre e annuncia quindi che il milione e 700mila tonnellate di acciaio sulle banchine dell’area portuale dell’Ilva non si tocca per il momento. Prodotti dal valore di 1 miliardo di euro circa sia per la vendita che per il trasferimento in altri stabilimenti delllo stesso gruppo. In una nota si legge, "Tutta la produzione giacente in stabilimento, generata prima e dopo la data del 26 luglio 2012 e fino al 2 dicembre 2012, non potrà essere inviata agli altri stabilimenti del Gruppo per le successive lavorazioni o consegnata ai clienti finali".

Le conseguenze

La conseguenza, annunciata dall stessa Ilva, sarà questa, "da ora e a cascata per le prossime settimane circa 1.400 dipendenti, appartenenti prevalentemente alle aree della laminazione a freddo, tubifici e servizi correlati, rimarranno senza lavoro" e aggiunge che questo numero "si andrà a sommare ai già 1.200 dipendenti attualmente in cassa integrazione per le cause già note, quali la situazione di mercato e le conseguenze del tornado che ha investito lo stabilimento di Taranto lo scorso 28 novembre". Non solo: ci saranno grandi problemi dal punto di vista commerciale, ad esempio riguardanti "il settore tubi e altri settori strategici" i quali "subiranno pesanti ritardi nella loro produzione dovuta alla mancanza di approvvigionamenti".

Blocco a catena

Oltre al centro principale di Taranto, ci sarà un blocco a catena che coinvolgerà altri 1.500 dipendenti degli impianti di Genova e Novi Ligure (1.000 a Genova e 500 a Novi Ligure) e si fermeranno anche "tutti i centri di servizio Ilva, quali Torino, Milano e Padova, nonché gli impianti marittimi di Marghera e Genova. Tutto ciò comporterà, in attesa di ricostituire la scorta minima per la ripresa dei processi produttivi, una ricaduta occupazionale che coinvolgerà un totale di circa 2.500 addetti".

Emendamento al decreto salva-Ilva

Dopo il no al dissequestro del gip, il governo è pronto ad un emendamento interpretativo al decreto salva-Taranto. Lo ha annunciato il ministro dell’Ambiente Corrado Clini che ha specificato, "Con l’emendamento si chiarisce che la facoltà di commercializzazione dei manufatti da parte dell’Ilva riguarda anche quelli prodotti prima dell’entrata in vigore del decreto salva-Taranto e attualmente sottosequestro". Questa mattina Clini presenterà alla Camera l’emendamento governativo.

Accesso completo a tutti gli articoli di Money.it

A partire da
€ 9.90 al mese

Abbonati ora

Iscriviti a Money.it