(Reuters) - Per scongiurare la chiusura dell’Ilva di Taranto, in regime di default, recentemente aggravato dalla caduta di una gru nello stabilimento e dal black out per cui la fabbrica è rimasta priva di energia elettrica, il governo ha fatto pressione su Eni affinché continui a rifornire di gas il complesso industriale.
Nei contatti di ieri tra il ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi e Claudio Descalzi, Ad della multinazionale dell’energia si sarebbe raggiunto un accordo informale per far sì che Eni continui a rifornire di gas l’Ilva di Taranto.
Secondo fonti interne all’Ilva, Eni vorrebbe una fideiussione da 250 milioni di euro circa per continuare a servire l’acciaieria tarantina che però, al momento non dispone delle risorse necessarie per offrire questo tipo di garanzie.
Il Governo sta anche lavorando in sinergia con il prefetto di Taranto per l’emanazione di un’eventuale ordinanza che imponga il proseguimento della fornitura per motivi di pubblica sicurezza. Nel Consiglio dei Ministri del 24 Dicembre è anche atteso un provvedimento urgente che consenta di rilanciare l’Ilva attraverso un finanziamento pubblico.
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