La Commissione Ue boccia l’IMU in quanto aumenta la povertà e non risolve le diseguaglianze. Nella nota, infatti, si legge che, pur presentando alcuni termini di equità, bisognerebbe lavorare su altri aspetti per migliorarli al fine di "aumentarne la progressività". Tra gli aspetti citati, figurano i valori catastali, le deduzioni legate al reddito e non alla proprietà e a una definizione di abitazione principale e secondaria, per la quale tuttavia è stata premiata la marcata differenziazione dell’imposta.
Ue: "IMU più equa"
Il Rapporto 2012 su Occupazione e sviluppi sociali stilato dall’Ue è lapalissiano: ricordando che l’IMU è stata introdotta "a seguito di raccomandazioni sulla riduzione di un trattamento fiscale favorevole per le abitazioni" e "basata sull’effetto distorsivo relativamente basso delle tasse sulla proprietà e il basso tasso di evasione", la raccomandazione dell’Ue è quella di modificare l’imposta al fine di "renderla più equa" e "conferirle un effetto redistributivo".
Il Rapporto Ue si rivela così un fulmine a ciel sereno, che va a rendere ancora più turbolenta la questione legata all’IMU, già al centro della tornata pre-elettorale.
Le parole di Tremonti
Per Giulio Tremonti, intervenuto a Radio IES, l’IMU si è trasformata in un’imposta "contro" la proprietà.
"Il Governo Monti", ha affermato "ha rivalutato le rendite catastali del 60% e ha introdotto l’imposta sulla casa di abitazione. Risulta una vera e propria patrimoniale permanente, con la conseguenza che i valori fiscali sono cresciuti, mentre i valori reali delle abitazioni, anche per colpa della recessione, sono crollati".
Tremonti marca anche la differenza tra la vecchia Ici (che escludeva la prima casa) e la nuova (diventata una patrimoniale esagerata): "Se uno ha i soldi per pagare l’IMU se la cava, altrimenti c’è chi è costretto a vendere la casa per pagare le imposte, come i pensionati e le fasce più deboli. Ed ecco così che l’IMU cessa di essere un’imposta sulla proprietà e diventa un’imposta contro la proprietà".
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