10 cibi “buoni” anche dopo la data di scadenza? Fate attenzione

Simone Traversa

28 Gennaio 2016 - 17:18

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È uscita una lista di 10 cibi che si possono mangiare anche dopo la data di scadenza, ma attenzione sempre ad ingerire alimenti scaduti.

10 cibi “buoni” anche dopo la data di scadenza? Fate attenzione

È uscita recentemente una lista di 10 cibi che si possono mangiare anche dopo la data di scadenza. Una buona notizia, potrebbero pensare alcuni, per ridurre gli sprechi e risparmiare, ma è sempre consigliato non mangiare i cibi scaduti per i pericoli che possono portare alla nostra salute.

Infatti, nonostante esistono dei cibi che si possono mangiare anche dopo la data di scadenza - quindi, alimenti scaduti - gli esperti consigliano sempre di evitare il loro consumo a causa dei danni che questi possono portare al nostro sistema digerente (e non solo).

Cibi scaduti: attenzione sempre alla data di scadenza

Se esistono 10 cibi che si possono mangiare anche dopo la loro data di scadenza, vuol dire che questa è una regola che si può applicare per qualsiasi alimento?
Assolutamente no.

È vero che alcuni cibi si possono mangiare una volta superata la data di scadenza, ciò non toglie che per la stragrande maggioranza degli altri casi questa pratica è fortemente sconsigliata.

Qui di seguito vi riportiamo un elenco di 10 cibi che potete mangiare anche se, stando all’etichetta, sono scaduti.

I 10 cibi che si possono mangiare anche se scaduti

Facciamo una piccola premessa: come vedrete tra i 10 cibi commestibili anche dopo la data di scadenza si trovano alimenti che fanno parte dell’universo del junk food, ossia quei cibi spazzatura non proprio salutari.

Infatti in gran parte del cibo industriale sono presenti conservanti che, sebbene rendano il cibo commestibile in teoria per lunghissimi periodi di tempo, hanno un effetto piuttosto deleterio sul nostro corpo.

La lista di questi 10 cibi che possono essere mangiati anche dopo la data di scadenza è stata compilata da Dan Cluderay, un imprenditore che rivende cibi scaduti (e ovviamente non dannosi) a prezzi molto convenienti, eccola:

  1. patatine: contengono una quantità spropositata di sale, che è un conservante naturale;
  2. ketchup e salse: se conservati in luogo fresco e ben sigillate, si possono conservare fino a un anno dopo la scadenza;
  3. cioccolato: qui c’è un sacco di zucchero, altro conservante naturale;
  4. yogurt: anche se vi sembrerà poco probabile, lo yogurt può essere consumato fino a 6 settimane dopo la data di scadenza, non aspettatevi però di trovare ancora fermenti lattici attivi;
  5. latte: Cluderay afferma che il altte finché non emane cattivo odore o non si raggruma è consumabile;
  6. formaggio a pasta dura o stagionato: quella lanosa barbetta che compare sul formaggio non intacca tutto il pezzo, toglietela con un coltello e consumate tranquillamente il resto;
  7. uova: se sono scadute l’odore sarà inconfondibile, in ogni caso c’è un vecchio rimedio della nonna per capire se sono ancora buone: mettetele in acqua, se galleggiano vanno buttate, se sprofondano sono buone;
  8. pane: se ammuffisce è da buttare, ma se secco fateci un po’ pan grattato;
  9. riso: se non è integrale, che irrancidisce in fretta, il riso può durare anche anni dopo la data di scadenza;
  10. frutta e ortaggi: se ben conservate e non appassite potete consumarle anche dopo la scadenza.

Data di scadenza e termine minimo di conservazione: differenze

La pratica di consumare cibo commestibile anche dopo la sua scadenza ha dei risvolti positivi, ad esempio permette di ridurre gli sprechi.
Bisogna però fare attenzione a non confondere la data di scadenza con il termine minimo di conservazione.

Infatti per molti alimenti la data impressa sulla confezione si riferisce al termine minimo di conservazione. Questo indica la data entro al quale le proprietà del prodotto rimangono inalterate. Superata tale data l’alimento rimane comunque commestibile senza pericoli per la salute.

Come succede ai fermenti dello yogurt di guastare la loro efficacia, così potrebbe capitare ai biscotti di perdere friabilità: a chi non è mai capitato di imbattersi in gallette dalla consistenza molliccia?

Invece la data di scadenza, di solito riportata con la dicitura “da consumarsi entro”, indica il giorno entro il quale il prodotto va consumato senza esporsi a pericoli per la propria salute.

In Europa da un po’ di tempo si sta pensando di eliminare la data di scadenza per alcuni alimenti, qui trovate un approfondimento sul tema.

Dunque occhio alle date, ma soprattutto attenzione alle diciture!

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