Hollande: no a diktat UE su governi. Con la Merkel: nuova governance per l’Euro?

Federica Agostini

31 Maggio 2013 - 10:45

Hollande: no a diktat UE su governi. Con la Merkel: nuova governance per l’Euro?

L’asse Franco-Tedesco continua ad essere robusto e, anzi, avanza la proposta per una nuova governance europea. Ieri, il presidente francese, François Hollande, si è formalmente impegnato con la Cancelliera tedesca, Angela Merkel, in una proposta che sarà inviata agli altri leader prima del prossimo summit.

Nel frattempo, la Francia dovrà portare avanti le riforme dell’obsoleto sistema pensionistico francese e del mercato del lavoro. Tuttavia, ha detto Hollande, le modalità con le quali tali riforme saranno implementate dipendono dalle decisioni che verranno prese a Parigi, non certo dai diktat della Commissione Europea.

Hollande: l’UE non imponga diktat sui governi

Ieri la Cancelliera tedesca era in visita a Parigi e durante la conferenza stampa congiunta, Hollande ha colto l’occasione per difendere quanto detto prima; l’Unione Europea non può "imporre" riforme agli stati membro. Un tono sprezzante e nazionalista che ha mandato su tutte le furie i colleghi conservatori della Merkel.

Secondo Hollande la Francia riuscirà a raggiungere i target strutturali sul deficit entro il 2017, ma una cosa dev’essere chiara:

I dettagli, le procedure ed i modi di procedere sono responsabilità esclusiva del governo e dello stato, altrimenti si negherebbe la sovranità nazionale. [...] La commissione può fare delle raccomandazioni, ma non può dire agli stati cosa devono fare e come.François Hollande

La Merkel, che prima di correggersi ha chiamato Hollande "François Mitterrand", ha preferito non commentare direttamente, ma ha tenuto a sottolineare che alla Francia sono stati concessi due anni extra per raggiungere target sul bilancio e implementare le riforme strutturali.

"Sono cose che vanno di pari-passo" ha detto la Cancelliera, sottolineando come in Spagna, Italia, Irlanda, Grecia e Portogallo tali percorsi siano già stati avviati. Secondo le raccomandazioni dell’Unione Europea dei 27, rilasciate mercoledì, la Francia di Hollande deve impegnarsi nella riduzione della spesa pubblica, nell’adeguamento del sistema pensionistico e nella riduzione dei costi di lavoro. Questo il "do ut des" per ricevere i due anni extra per il bilancio.

Asse Franco-Tedesco: nuova governance per l’Eurozona?

La Cancelliera Merkel ed il Presidente Hollande hanno tenuto ad insistere sul fatto che lo storico asse Franco-Tedesco che ha guidato l’integrazione Europea è ancora attivo e ben funzionante.

Difatti, un progetto firmato da entrambi sul futuro della governance europea sarà inviato ai leader colleghi prima del meeting UE del prossimo mese. Un’iniziativa del tutto inattesa, sebbene legalmente riconosciuta dai trattati UE.

I due leader, infatti, si sono detti d’accordo sulla proposta di nominare un presidente dell’Eurozona "full-time" e sulla necessità di summit più frequenti per coordinare politiche ed economia. Contro la disoccupazione giovanile, ormai piaga in Europa, i leader di Francia e Germania si sono detti favorevoli all’istituzione i un fondo UE di 6 miliardi di Euro.

Tuttavia, nonostante lo slancio congiunto, più volte è stata colta l’occasione dalle alte cariche Europee per sottolineare come qualsiasi iniziativa politica importante a livello comunitario sarà posticipata a dopo settembre, una volta concluse le elezioni nelle quali la Merkel cerca approvazione per il suo terzo mandato.

Secondo la Cancelliera nell’Eurozona c’è bisogno di una maggiore coordinazione a livello di politica economica; poiché le recenti normative sulla riduzione del deficit sono ancora insufficienti a prevenire che si possa ripetere una nuova crisi del debito.

La visita della Merkel, conclusa con una cena privata, porta Berlino e Parigi alle strette anche su un’altra questione: la disputa commerciale con la Cina e la possibilità di imporre dei dazi sulle esportazioni dei pannelli solari, ma la Germania ha detto Nein. Almeno per adesso.

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