Crescono i rischi sui sistemi di high frequency trading, ossia un meccanismo che interviene sui mercati attraverso sofisticati strumenti software, con i quali si possono mettere in atto negoziazioni ad alta frequenza, guidate da algoritmi matematici, che agiscono su azioni, obbligazioni, strumenti derivati, opzioni ed altro ancora.
Il ruolo del computer si evolve sempre di più e lo stesso fanno i rischi ad esso connessi, spiegati da un articolo de IlSole 24 ore, in cui si legge,
I sistemi di HFT possono verificare fenomeni di profonda e rapida destabilizzazione di uno o più mercati. Per innescarli basta un problema a un singolo trader algoritmico: ad esempio un danno operativo (come un guasto dell’hardware) che a sua volta, influenzando le strategie degli altri high frequency traders, può avere ripercussioni sull’intero mercato fino a interessare anche altri mercati. (...) Ma la diffusione del trading ad alta frequenza può portare ad amplificare le pressioni ribassiste fino a generare situazioni di estremo caos negli scambi. Come nel citato flash crash del 6 maggio 2010, quando i "robot" hanno amplificato la caduta degli indici pur non essendone stati la causa scatenante.
Esempi
Tra gli esempi citati, ricordiamo appunto il Flash Crash del 6 maggio 2010, quando in pochi minuti il Dow Jones crollò di oltre il 9%, per poi rimbalzare e in altrettanti pochi minuti recuperare tutte le perdite subite. O il Twitter Flash Crash di quest’anno, precisamente del 23 Aprile scorso, quando la finta notizia su Twitter di due esplosioni alla Casa Bianca e del ferimento di Obama fecero perdere al Dow Jones l’1%, anche in questo caso recuperato pochi minuti dopo.
Il trading ad alta frequenza è una realtà anche nel nostro continente, anche a Piazza Affari; secondo un report che si riferisce ai primi cinque mesi del 2010, un ordine su cinque che passa sul circuito di Borsa Italiana proviene da una macchina e non da un umano. Cifre che fanno riflettere e che sono destinate ad aumentare sempre di più, facendo aumentare a loro volta i rischi sistemici e l’instabilità dei mercati stessi.
Instabilità e previsioni per il futuro
Dell’instabilità dei mercati generata da sistemi del genere, ha parlato Giuseppe Basile, consulente IT in Europa e project manager presso Accenture, che in recente incontro a Rimini, ha spiegato,
Si tratta di posizioni acquisite e rimosse molto velocemente, spesso centinaia o migliaia di volte al giorno con un alto numero di ordini cancellati in confronto ai trade eseguiti.Alcuni sistemi includono dei componenti di ascolto delle notizie che scremano i titoli delle news e agiscono su di esse, comprando o vendendo sulla base di dove i prezzi si trovano in relazione al valore "corretto" stimato.Giuseppe Basile, Aprile 2013
E parlando del futuro, ha concluso, "Le prossime generazioni di programmi saranno adattativi, impareranno dalle proprie esperienze e sarà difficile cercare di predire o controllare le dinamiche di un mercato popolato da un mix di trader sistemici e umani".
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